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Gino Strada, Velardi e Crosetto: "Fondamentalismo arrogante, ma quel fuoco negli occhi". I messaggi di cordoglio

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La morte di Gino Strada ha colto alla sprovvista tutti quelli che lo conoscevano e non solo. Dopo la notizia della sua scomparsa sono stati tanti i messaggi di cordoglio e ricordo. Il conduttore di Che tempo che fa, Fabio Fazio, che aveva avuto occasione di intervistarlo nel suo programma su Rai 3, ha scritto: "Nel suo cuore c’era tutto il bene del mondo. Tutto il bene del mondo…". Un tweet sui generis, invece, quello che ha deciso di scrivere Gad Lerner per ricordare il fondatore di Emergency: "E' la Milano migliore, il Sessantotto migliore, la dimostrazione che l’utopia non è ingenuità ma fede creatrice".

Non tutti, però, si sono spesi in parole di totale ammirazione per Strada. Qualcuno ha preferito scrivere il proprio pensiero sincero e onesto sulla sua persona. Tra questi il saggista Claudio Velardi: "Non mi piaceva, di Gino Strada, un certo fondamentalismo arrogante, e mi infastidisce la lagna degli adulatori ex-post che si sta già scatenando. Però lui aveva il fuoco negli occhi, una ruvida concretezza e comportamenti conseguenti, tipici di una persona vera". D'accordo con lui Guido Crosetto, che ha commentato: "Esattamente il mio pensiero: rispetto per lo spirito che lo animava".

Solo parole di dolore e di stima, invece, da parte del conduttore di La7 Corrado Formigli: "Ci hai mostrato col tuo esempio che il dolore è universale come la pietà. Hai avuto un coraggio immenso, sempre in prima linea. Con le idee chiare e radicali di chi ha visto, fatto, sofferto, vissuto. Il bene che hai fatto resta". Non sono mancati, poi, i messaggi un po' più istituzionali. "Una vita dedicata agli altri, e soprattutto ai più fragili e vulnerabili. Un esempio costante, concreto di autentica solidarietà e rara umanità. Una perdita inestimabile", ha scritto Giuseppe Conte. Mentre sull'account ufficiale di Palazzo Chigi si legge: "Il Presidente Draghi ha appreso con tristezza della morte di Gino Strada. Ha trascorso la sua vita sempre dalla parte degli ultimi, operando con professionalità, coraggio e umanità nelle zone più difficili del mondo".

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