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Monica Cirinnà, lo "sfogo rubato" con la cameriera a Capalbio: "Almeno le ostriche"

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Dopo i soldi nascosti nella cuccia del cane, Monica Cirinnà è inciampata nella "cameriera strapagata". Come da tradizione, la pezza è peggiore del buco. Ricapitoliamo: la senatrice del Pd e il marito Esterino Montino sono finiti coinvolti, loro malgrado, nel "giallo di Capalbio".

 

 

 

 

Nella loro tenuta, nascosti in una cuccia per cani ("In una zona isolata, non ci passiamo mai", hanno spiegato moglie e marito), sono stati ritrovati 24mila euro in tagli da 500 euro, probabile bottino di un delinquente in fuga che ha nascosto il malloppo e non è più riuscito a recuperarlo. Le ironie sul tesoretto della classica coppia radical chic di sinistra si sono sprecate, e un po' piccata la Cirinnà ha deciso di rispondere via Corriere della Sera.

 

 

 

 

La senatrice, paladina dei diritti LGBTQ, si è lamentata dicendo di essere "già nei guai" perché la colf l'ha lasciata "di punto in bianco", nonostante fosse "strapagata e messa in regola con tutti i contributi Inps" e costringendola per 5 giorni di ferie a fare "la lavandaia, l'ortolana, la cuoca". Parole per cui non servono commenti. Selvaggia Lucarelli l'ha additata a tipico esempio della sinistra borghese fuori dalla realtà, figurarsi dal proletariato che dovrebbe difendere. E Osho, sul Tempo in prima pagina, ha infierito da par suo: "Poteva armeno aprimme le ostriche prima d'annassene!", è (l'immaginario) sfogo della Cirinnà riguardo alla colf ingrata e insensibile. 

 

 

 



Alla fine, la dem è stata costretta a scusarsi su Twitter per le incaute parole sulla cameriera: "Quando si sbaglia ci si scusa. Mi scuso per le parole errate usate in questo momento difficile per dire che senza l'aiuto prezioso di una nostra collaboratrice ho avuto difficoltà. La nostra azienda si avvale dell'ottimo lavoro di tanti senza i quali tutto si complica".

 

 

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