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Obbligo vaccinale, Andrea Crisanti contro Mario Draghi: "Ho delle riserve, i dati su Israele parlano di un calo di efficacia"

 Andrea Crisanti

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Andrea Crisanti non si trova d'accordo con le parole di Mario Draghi. Il premier, nella conferenza stampa del 2 settembre, non ha negato il suo via libera alla terza dose di vaccino contro il Covid e all'obbligo vaccinale. Affermazioni che non trovano d'accordo il direttore del Dipartimento di medicina molecolare dell’università di Padova: "L’annuncio del premier Draghi l’avrei capito 4-5 mesi fa - ha ammesso all'Adnkronos - ora potrebbe essere boomerang per no vax".

 

 

Sull'obbligo vaccinale ha poi proseguito: "Mi lascia molte riserve. Da Israele arrivano dei dati che indicano come l’efficacia dei vaccini si riduca al 70 per cento. Al momento sono preoccupato per questo". Per Crisanti infatti l'annuncio del premier è politico, perché "i vaccini funzionano e hanno un rapporto costo-benefici indiscutibile, ma non vorrei che con i dati che arrivano da Israele questa scelta dell’obbligo si riveli un boomerang per i no vax che potranno dire che i vaccini non funzionano e quindi rifiutare l’obbligo". 

 

 

Critiche sul Green pass arrivano anche dal virologo Fabrizio Pregliasco che ha preso le difese del collega: "Io credo che il vero motivo del Green pass sia rompere le scatole. Mi scusi l’espressione, ma la spiego meglio. Ha ragione secondo me il collega Crisanti quando dice che la certificazione non dà sicurezza di nulla. Però così si fa in modo che alla fine le persone si vaccinino". Proprio Crisanti sulla certificazione verde non ci era andato affatto per il leggero. In particolare sull'estensione di durata a 12 mesi. "Siamo nel campo della creatività. Sono tutte decisioni senza evidenza scientifica", erano state le sue parole ricordando ancora una volta quanto accaduto in Israele: "Basti pensare che in Israele si stanno infettando proprio loro, i sanitari",

 

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