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Alberto Zangrillo, sfogo a L'aria che tira: "I miei figli derisi da vent'anni", la vergogna di chi odia Berlusconi

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Ce l'ha con chi parla senza averne i titoli. Perché la disinformazione sul covid ha creato dei danni enormi. Alberto Zangrillo, ospite di Myrta Merlino a L'aria che tira su La7, nella puntata di oggi 6 settembre, tuona: "Tutti parlano e si mescolano all'istituzione, che quindi non gode di fiducia. Le poche voci equilibrate vengono coperte dal chiacchiericcio". Eppure "l'Italia si è comportata in modo straordinario, abbiamo raggiunto un rate di vaccinazioni che ci colloca come leader a livello mondiale", continua il direttore del Dipartimento di anestesia e terapia intensiva dell'Irccs ospedale San Raffaele di Milano. "E' brutto che ci sia una disinformazione che continua a creare ansia, a fare notizia e a riempire giornali".    

 

 

E ancora: "In questo momento dobbiamo portare le persone ad ascoltare chi ha gli strumenti. Capisco che si debba dare spazio al giornalista di turno, a Tomaso Labate o Maria Giovanna Maglie, nulla di personale", sbotta Zangrillo, "ma ci sono 4-5 voci accreditare per parlare: penso al Cts, agli scienziati e ai medici che hanno vissuto la vicenda in ospedale".

 

 

"Abbiamo fatto facilmente il passaggio dallo zero al 60% di vaccinati, è molto più difficile passare dal 60% al 90%. Mancano all'appello le persone che sono preda della disinformazione", ribadisce. E ora "dobbiamo occuparci di soggetti fragili e immunodepressi: ci sono migliaia di persone in attesa di un trapianto di organi. Ai soggetti immunodepressi va riservata la terza dose. Poi, per il resto, vedremo". Nelle ultime settimane, il tema delle minacce no vax ai medici è finito sotto i riflettori. "Agli immunodepressi e ai fragili va riservata la terza dose. Ho lasciato la chat dei virologi. Da vent'anni la mia famiglia e i miei figli sono stati irrisi e delegittimati perché sono medico di una persona (Berlusconi, ndr) che non è simpatica a tutti, non lo nominiamo. Siamo un Paese che prova invidia sociale, massima solidarietà ai colleghi".

 

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