Mario Draghi, austerità anche nei costi per i viaggi istituzionali: da inizio mandato spesi solo 85 mila euro
Mario Draghi applica l'"austerity" ovunque. Anche quando si tratta della sua persona. Da quando è a Palazzo Chigi, ossia dallo scorso 13 febbraio, l'ex numero uno della Bce ha speso per le sue trasferte (fino al 31 luglio) poco più di 85 mila euro. A riportare i numeri ci pensa Il Corriere della Sera che cita alberghi, pasti e aerei per quella che sembra a tutti gli effetti una cifra contenuta.
A facilitare il risparmio anche la pandemia di coronavirus che ha portato il presidente del Consiglio nei suoi primi tre mesi a fare solo un "viaggio di servizio" nel mese di marzo e in Italia (il 18, a Bergamo, ha partecipato alla Giornata in memoria delle vittime del Covid), con una spesa appena superiore a 900 euro di cui 330,90 euro per trasferimenti; 549,86 euro per pernottamenti e pasti; 20,40 euro come "indennità di missioni nei casi previsti dalla legge".
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Non che gli altri viaggi siano costati di più. Sempre in linea con l'austerità Draghi a giugno, nel mese più impegnativo dal punto di vista degli spostamenti (6 in tutto tra cui il G7 in Cornovaglia), ha speso in totale 56mila 389,11 euro. Ben diverso dai suoi predecessori.