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Maria Elena Boschi alla Leopolda e la vignetta (oscena) di Mannelli: "Vuoi fare centro passerotto?"

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Dal dileggio politico alla pornografia bella e buona. Mannelli, sul Fatto quotidiano, regala forse il punto più basso della vigorosa (e livorosa) campagna mediatica contro Matteo Renzi messa in piedi da tempo da Marco Travaglio e accelerata nelle ultime settimane. Dopo la pubblicazione dell'estratto conto dell'ex premier e i servizi violentissimi sulle sue conferenze a Dubai, in prima pagina sul Fatto ci finisce la Leopolda. Non è chiarissimo, visto il tema dello schizzo di Mannelli, se il nome faccia riferimento alla kermesse fiorentina dei renziani appena conclusasi (tornata dopo un annodi pausa legato al Covid e con il nuovo marchio IV) o alla oscena signora che campeggia sul quotidiano contiano. 

 

 

La Leopolda a luci rosse: la vignetta di Mannelli sul Fatto quotidiano

 

 

"Vuoi fare centro passerotto? C'è la Leopolda. Chiamami!", è la reclame allusiva e invitante. Due stellette rosse a pecettare il seno nudo e abbondante, una posa lasciva, le mutandine in pizzo nero scivolate sotto le ginocchia. Una profferta sessuale, più che amorosa, il cui riferimento è chiaro: tutto è in vendita, basta pagare.  Un bel siluro mascherato da satira contro Renzi e Italia Viva, che si stanno ritagliando un ruolo nella corsa al nuovo presidente della Repubblica. Renzi, specialista ormai nell'essere kingmaker senza avere i voti necessari per essere decisivo, ha un conto in sospeso con Giuseppe Conte ed evidentemente al Fatto è arrivata l'ora del soccorso.

E dire che pochi giorni fa, proprio dalla Leopolda, una Maria Elena Boschi in lacrime implorava: "Basta con la macchina del fango, basta". "Molti dicono che la Leopolda è una associazione a delinquere. Io sono orgogliosa dalla Leopolda perché è un vivaio di proposte che hanno cambiato e contribuiranno a cambiare il Paese. Noi continueremo a rimanere qui con la testa e con il cuore. Grazie a chi ci ha difeso sempre, agli amici e le amiche che ci sono sempre stati vicini. Io sono ancora qua e non è che non mi sia stato proposto di andare altrove, di lasciare Italia Viva per andare in un bel posto al governo Conte. Quando ci dicono adesso che siamo ancora sotto attacco, che Matteo Renzi è sotto attacco, di prendere le distanze, di non metterci la faccia, io la faccia ce la metto e siamo ancora più convinti di stare dalla stessa parte proprio perché ci stanno attaccando ingiustamente". Impossibile non pensare che quella vignetta sia anche una risposta alla sua denuncia.

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