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Fedez, profezia da incubo sul suo futuro: "Oggi sono potente. Ma so che un giorno...", come "diventerò una mer***"

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“Oggi quello che io detengo è un potere, ma sono certo che prima o poi cadrò anche io, verrò bruciato insieme agli altri”. È questa l’auto-profezia di Fedez, che ha parlato senza peli sulla lingua nel podcast di Breaking Italy, condotto da Alessandro Masala e registrato in un teatro milanese prima della finta candidatura in politica che è servita per promuovere l’uscita del nuovo disco.

 

 

Fedez ha risposto a tutte le curiosità dell’intervistatore, a partire da quella sulla sua influenza nel dibattito pubblico e politico: “Questo è un periodo in cui le sfumature non vengono prese in considerazione. Intendo dire che farò uno scivolone e diventerò una me*** domani e ci sarà un motivo. La ragione per odiarmi si troverà e forse la costruirò io. Però amen”. Inoltre Fedez è tornato sulla polemica con Tiziano Ferro: “Supponiamo anche che a 19 anni ho scritto un testo omofobo: quindi? Si cambia, si matura, si cresce. Io non sono un paladino, faccio parte di questa società, ma questo non delegittima ciò che ho detto, ad esempio, sul ddl Zan”.

 

 

E a riguardo Fedez ha voluto fare una precisazione: “Io ho semplicemente fatto presente che c’era una persona in Senato che non aveva calendarizzato una legge in sei mesi e sono orgoglioso del fatto che da quando ho iniziato a rompere i cogl***, quella legge è stata almeno calendarizzata”.

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