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Matteo Bassetti a Tagadà: "Quanti sono i malati gravi in ospedale". Omicron, il report: cosa sta succedendo, davvero?

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A tre giorni dal Natale, in ogni angolo televisivo, in ogni trasmissione radio e sulla gran parte delle pagine dei giornali tiene banco il Covid, il vaccino, in particolare la famigerata variante Omicron. E il tema, va da sé, tiene banco anche a Tagadà, la trasmissione condotta da Tiziana Panella su La7, dove a fare il punto, ospite in collegamento, c'è Matteo Bassetti, il quale prova a frenare almeno un poco l'allarmismo. 

Tiziana Panella, chiamando in causa il direttore del reparto Malattie Infettive del San Martino di Genova, chiede: "Stiamo assistendo a un incremento dei contagi: è legato alla variante Delta oppure alla Omicron? E quanto sappiamo della Omicron? Sequenziamo abbastanza per sapere quanto è diffusa?".

E Bassetti ricorda subito come "siamo uno dei paesi al mondo che sequenzia meno, è un dato di fatto. Diciamo da un anno da aumentare, ma non lo stiamo facendo: mi sarei aspettato comportamenti diversi, dunque sulla nuova variante ci troviamo in difficoltà. Sulla Omicron, però, voglio dare dei dati: poco fa sembrava che la mutazione dovesse fulminarci. Le porto i dati del Sudafrica: nell'ultima, la più recente, a fronte di 366mila casi e 821 morti, abbiamo un tasso di letalità dello 0,23 per cento. Prima era tra il 2,5 e il 4%, nelle tre ondate precedenti", sottolinea l'esperto.

"Ma è ancor più significativo - riprende Bassetti - guardare la proporzione di persone che va in ospedale con una malattia grave: nella prima ondata il 47%, nella seconda il 52%, nella terza il 66%, in questa quasi tutta legata a Omicron al 26,08%, con una durata dell'ospedalizzazione che passa da 5-6 giorni a tre giorni. Attenzione a dire che la Omicron cambierà la nostra vita in termini di letalità, abbiamo dati dal Sudafrica e dall'Inghilterra che dicono il contrario. Tanto che Boris Johnson ha detto che per Natale non ci saranno restrizioni. Prima di fascarci la testa e dire che sarà peggio rispetto alla Delta è tutto da dimostrare. Anzi, i dati sembrano dire il contrario.

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