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Guido Crosetto, "allora candidiamo Veronica Lario": Quirinale, l'ultimo sfregio a Berlusconi

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Con la candidatura (mai ufficializzata dal diretto interessato) di Silvio Berlusconi che perde quota di ora in ora, dato che non sembrano esserci i voti necessari per eleggere il Cav al Quirinale, sta riprendendo quota il toto-nomi. Gira anche quello di Paola Severino, la ministra della giustizia dell’esecutivo Monti che ha firmato la legge sull’incandidabilità e il divieto di ricoprire cariche elettive e di governo da parte di chi ha subito sentenze definitive di condanna.

 

 

“Beh però a questo se si vuole dire no a Berlusconi con un ulteriore schiaffo, tanto vale candidare Veronica Lario”, è stata la provocazione di Guido Crosetto, che da ex deputato di Fratelli d’Italia segue con grande interesse l’elezione del prossimo presidente della Repubblica. Anche perché per la prima volta dopo oltre 20 anni potrebbe toccare al centrodestra l’onore e l’onere di indicare il successore di Sergio Mattarella. Su questo punto però il centrosinistra non è d’accordo, dato che rivendita un “50 e 50”.

 

 

Soprattutto dopo il vertice tra Enrico Letta, Giuseppe Conte e Roberto Speranza in cui è stata fissata una linea comune per il Quirinale, ben riassunta da Pier Luigi Bersani a Otto e Mezzo. “Primo, lavoreremo di comune accordo - ha dichiarato - secondo, non è vero che la destra detta le regole; terzo, la destra tiri via la proposta divisiva, che sia Berlusconi o qualcun altro”.

 

 

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