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Green pass, Diego Fusaro sbrocca: "Infame tessera, la massima vergogna". 15 febbraio, fino a dove si spinge

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Oggi, martedì 15 febbraio, il popolo no-vax e no-pss si raccoglie su Instagram dietro l'hashtag #GiornodellaVergogna. Già, oggi entra in vigore l'obbligo di green pass sul posto di lavoro per gli over-50, altimenti, senza vaccino, scatta la sospensione del servizio e anche quella dello stipendio.

 

Occasione ghiottissima per l'intera galassa no-vax per sparare ad alzo zero. E se ne leggono di ogni: dalla "dittatura nazisanitaria" di un Alessandro Meluzzi che paragona quanto sta accadendo oggi al giorno della memoria (agghiacciante), a Maria Giovanna Maglie che definisce chi resta in silenzio "vermi come i ministri di Mario Draghi".

Poi, ovviamente, un diluvio di meme delle "persone comuni", meme che mettono i brividi e disgustano, tra evocazione dei campi di concentramento, Auschwitz, nazismo e chi più ne ha più ne metta.

 

Poteva forse mancare a simile circo Diego Fusaro? Domanda scontata, poiché la risposta è no, ovviamente no. Il filosofo attacco ovviamente su Twitter e ovviamente "nascosto" dietro al già citato hashtag: "Oggi, si dice, è il #GiornodellaVergogna. Invero, stiamo vivendo da due anni un giorno della vergogna dietro l'altro. E la massima vergogna deriva non già dalla perfida dei malvagi, ma dall'indifferenza dei più". E ancora, in un secondo cinguettio: "L'Italia è un Leviatano tecnosanitario fondato sull'infame tessera verde". Ciaone...

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