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Vladimir Putin, il sospetto di Minuto Rizzo: "Chi gli ha dato informazioni sbagliate". Perché la situazione sta precipitando

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C'è qualcosa che non torna nella decisione di Vladimir Putin di invadere l'Ucraina. E ora, allo stesso modo, "non è chiaro cosa voglia ottenere" il presidente russo dai negoziati con Kiev. Lo sottolinea in una intervista al Messaggero Alessandro Minuto Rizzo, ex vicesegretario generale della Nato, presidente della Nato Defense college foundation e tra i diplomatici italiani più rispettati e autorevoli al mondo. 

 

 

 

 

"Aiutiamo l'Ucraina ma attenzione. Dobbiamo essere molto bravi, saggi, prudenti e non farci prendere la mano dalle emozioni. Se superiamo la linea rossa potrebbero innescarsi reazioni. E la guerra è una cosa terribile", avverte. Il problema è relazionarsi con il nemico, il presidente russo. "Prima del conflitto il Cremlino voleva che l'Ucraina si smilitarizzasse, non entrasse nella Nato, che non ci fossero armi nucleari vicino alla Russia e degli Stati cuscinetto. Successivamente Mosca ha dichiarato l'indipendenza del Donbass e sono entrati con le loro truppe". Poi quello che Minuto Rizzo definisce il game-changer, il momento che ha cambiato la storia: l'invasione dell'interno Paese "che ha scompaginato tutto". E qui Minuto Rizzo avanza un sospetto: "Putin ha dato l'ordine di attaccare pensando che si trattasse di una passeggiata militare e che non avrebbe incontrato nessuna resistenza. Deve aver ricevuto informazioni sbagliate, non complete dalla componente filo russa in Ucraina, secondo cui sarebbero stati accolti in un certo modo. Così non sta avvenendo". Una sottovalutazione sconcertante. 

 

 

 

 

Ora, con il presidente in difficoltà, il rischio è che una mossa sbagliata possa far precipitare ulteriormente la situazione. Ad esempio, l'istituzione di una "no fly zone" sull'Ucraina potrebbe avere conseguenze drammatiche: "Chi impedirebbe ai Mig russi di volare sull'Ucraina? Queste sarebbero interferenze che ci potrebbero portare alla terza guerra mondiale". E ancora, un rischio è l'invio di armi occidentali a Kiev: "Le forniture belliche vengono condannate da Mosca, il Cremlino si lamenta ma noi andiamo avanti lo stesso. Questo va bene. Però stiamo attenti a non spedire volontari, uomini in divisa questo non verrebbe più accettato e sarebbe un casus belli. I polacchi devono avere i nervi saldi, non farsi trascinare dai sentimenti e non intervenire. Sarebbe una catastrofe".

 

 

 

 

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