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Iryna Venediktova, "una squadra di 40 persone al lavoro sul campo": il piano per processare Vladimir Putin

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Iryna Venediktova, è lei la donna che potrebbe portare Vladimir Putin a rispondere delle proprie azione davanti a un tribunale internazionale. Quarantatré anni, procuratrice generale nonché consulente legale del presidente Volodymyr Zelensky, la Venediktova vuole portare l'invasione russa dell'Ucraina davanti al Tribunale dell'Aia. "I russi hanno commesso crimini di guerra. E pagheranno per questo", promette per poi rincuorare il Paese assicurando che "stiamo raccogliendo prove sul campo. Una squadra di 40 persone è già al lavoro".

 

 

Una missione tutt'altro che semplice, dato che - come da lei stessa spiegato - sarà necessario stabilire un tribunale ad hoc. Il motivo? "Ucraina e Russia non sono Stati firmatari del Trattato di Roma. Pertanto, la Corte Penale non ha competenza in materia, dovrà occuparsene un tribunale apposito". Un caso che riporta la mente al passato: a Norimberga. E per questo, propone Iryna, il tribunale sull'assedio ai danni degli ucraini "si potrebbe chiamare il tribunale di Mariupol, di Kharkiv, di Sumy". Purtroppo la scelta è ampia, visto che "sono così tanti i posti colpiti indiscriminatamente da Mosca". Ma la Venediktova vuole incastrare il presidente russo anche per altri crimini, "che per troppo tempo hanno goduto dell'impunità". Proprio come l'invasione e l'occupazione dei Paesi vicini e "il massacro di civili innocenti in Siria".

 

 

Ad aiutare la procuratrice nel suo delicato lavoro, altri fascicoli già aperti da Germania, Lituania, Estonia e Polonia. Per essere ancora più diretta e far capire ai giornalisti fin dove vuole arrivare, Iryna ha portato loro una busta con un proiettile insanguinato: "È stato estratto dal petto di un 14enne a Kiev". Ma i pericoli non sono finiti. La procuratrice è convinta che stiano "sganciando le FAB che contengono 500 chilogrammi l'una di esplosivo. Cinquecento".

 

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