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Otto e Mezzo, il giornalista russo zittito da Lucio Caracciolo: "Nessuna guerra", "Stai molto attento". Clamoroso dalla Gruber

Alexey Bobrovsky

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L'informazione in tempi di guerra non è mai facile ma sicuramente Vladimir Putin applica una censura totale, come osserva Lilli Gurber nella puntata del 28 marzo di Otto e mezzo, su La7. In collegamento c'è infatti il giornalista russo Alexey Bobrovsky che oltre a non pronunciare mai la parola "guerra" vietata dallo zar, pena il carcere, arriva a dire che "noi non stiamo facendo la guerra al popolo ucraino. abbiamo un conflitto con le persone che con dei gesti nazisti hanno preso in ostaggio le città e la popolazione ucraina".

 

 

Una frase che lascia sconcertati i presenti in studio, la conduttrice e Lucio Caracciolo in primis. "Stiamo molto attenti a spiegare che noi non stiamo facendo una guerra al popolo ucraino, che per noi è un popolo fraterno e che ha sempre avuto delle relazioni amichevoli con noi", prosegue il giornalista economico russo. "I nostri colpi sono indirizzati solo ad obiettivi militari", dice mentre si vedono le immagini delle bombe sui civili. Quindi un'altra dichiarazione agghiacciante: "Diciamo che in realtà al massimo sono i militari ucraini che sparano la loro popolazione".

 

 

Bobrovsky conclude: "Visto che siamo colleghi vorrei proporvi di mandare un giornalista nel Donbass per vedere cosa sta succedendo". Ecco, è questo lo scopo della guerra? La liberazione del Donbass? "Mi pare un ripiegamento", osserva Caracciolo. "Questa operazione era partita per far fuori Zelensky ed entrare a Kiev, ma questo non è accaduto e adesso la guerra diventerà probabilmente più lunga perché lo stesso Donbass non è ancora sotto il pieno controllo dei russi".

 

 

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