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Sergei Shoigu, "luce verde per un safari in Ucraina": retroscena, come si arriva al massacro di Bucha

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L'orrore a Bucha ha lasciato spazio ad accuse incrociate: da una parte i russi che accusano inglesi e americani di aver messo in piedi una messinscena, dall'altra gli ucraini che puntano il dito contro Mosca. Tra questi c'è anche lui, il sindaco della città ucraina. Anatoly Fedoruk, intervistato dalla Cnn, ha detto di non avere dubbi sui mandanti: "Sono stati uccisi in modo indiscriminato dagli occupanti russi, molti di loro erano anziani. Avevamo l’impressione che i russi avessero la luce verde da Vladimir Putin e il suo ministro della Difesa Sergej Shoigu per un ‘safari’ in Ucraina". 

 

 

Il sospetto del primo cittadino è che dietro l'eccidio gratuito ci sia della frustrazione: "Non hanno potuto conquistare Kiev e così hanno sfogato la loro rabbia su Bucha e i suoi dintorni". Intanto le autorità stanno lavorando per identificare i corpi rinvenuti per le strade. Tra le vittime di quelle che Fedoruk definisce "ciniche atrocità" ci sono anche alcuni bambini e adolescenti. "Non rappresentavano nessuna minaccia per le truppe russe – ha proseguito – e non era possibile che non rendersi conto che erano bambini, non vedere una mamma con un bambino. Non li perdoneremo mai per questo e non saranno mai perdonati né in cielo né in terra". 

 

 

La minaccia russa non è ancora finita. Il pensiero del sindaco va subito alle altre città: "Credo che ci dobbiamo aspettare le stesse immagini nel resto del territorio di Kiev, a Mariupol e Kherson – ha ammesso – non potevano avanzare, le forze ucraine li hanno fermati e quindi hanno torturato civili. È questo il loro modo di procedere, questa è la denazificazione di cui parla Putin, ma in verità è la disumanizzazione dell’Ucraina". Al momento, conclude il primo cittadino, erano 320 i civili trovati uccisi. Ma il numero cresce giorno dopo giorno.

 

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