Cerca
Logo
Cerca
+

Sofia Goggia, l'intreccio col professor Alberto Orsini: tra pochi giorni... quello che nessuno sapeva

 Sofia Goggia

  • a
  • a
  • a

L'argento olimpico 2022, Sofia Goggia, si confessa in una lunga intervista al Corriere della Sera. Colloquio in cui ripercorre la sua carriera, gli esordi, le ambizioni, le cadute e le risalite. Quando le chiedono quale sia il suo primo ricordo, risponde: "La baita sopra Cogne, dove salivamo d’estate. Papà aveva comprato dei ruderi per andare a caccia. Un bivacco a 2.241 metri: niente telefono, niente elettricità; candele e acqua di sorgente. Sono gelosa di quella baita: mi dà il senso dell’essenziale. La gente è chiusa, ma se la conquisti diventi di famiglia. Ancora adesso si dicono, in patois: è arrivata Sufei...". Insomma, chiaro sin dal principio perché sia diventata una campionessa.

 

Interessante la risposta della Goggia quando le chiedono come fosse da bambina: giocava con le bambole? "Le odiavo. Ho la fobia delle bambole. Un vicino che mi era affezionato mi regalò una Barbie; la gettai dal terrazzo. Io volevo giocare a calcio con mio fratello Tommaso. E poi il nuoto, il tennis. Il pianoforte, più strimpellato che suonato. La moto, da enduro. Ma le bambole no. Ancora oggi, quando entro in certe pensioni austriache che ti propinano bambolotti di qua e di là, mi prende il terrore". Poi gli esordi, l gravi infortuni, la voglia di ripartire.

 

Nell'intervista c'è poi spazio per aspetti più personali: Sofia Goggia è credente? "Vado in chiesa, in Duomo, da don Fabio. Mi piace pensare che ci sia qualcosa". Quindi le ricordano che lei studi all'università. E qui viene fuori l'"intreccio" col professor Alberto Orsini, il controverso docente nel mirino per le sue posizioni sul conflitto tra Russia e Ucraina: "Scienze politiche alla Luiss. Ora devo dare l’esame con il professor Orsini", ricorda la campionessa. Non trova bizzarre le sue idee sulla Russia?, le chiedono. "Al contrario: le trovo stimolanti. Dobbiamo sempre preferire la discussione alla propaganda", conclude Sofia Goggia. Una lezione a tutti i censori che si sono scatenati contro Orsini.

Dai blog