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Giuseppe Conte da Lilli Gruber, Padellaro fuori controllo: "Provate col polonio"

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Non è andata giù al popolo brillino, telespettatori e opinionisti, l'aspra intervista di Lilli Gruber a Giuseppe Conte a Otto e mezzo. Secondo alcuni a La7 "è cambiato il vento": da rete molto aperta alle istanze del Movimento 5 Stelle a toni assai più duri e critici. La Gruber ha trattato l'ex premier come un Salvini, Meloni o Renzi qualsiasi. Oltraggio. E Antonio Padellaro, sul Fatto quotidiano, lancia una proposta sarcastica: "Per eliminare Conte provate col polonio". Che visti i tempi e i suoi protagonisti, rimanda a inquietanti precedenti russi. 

 

 



Secondo l'editorialista del Fatto in quegli attacchi non ci sarebbe niente di personale, "poiché siamo convinti che se, per dire, egli parlasse a nome del Pd (con cui pure ebbe una qualche lontana frequentazione) potrebbe di diritto beneficiare del trattamento lingua di velluto". Il guaio, è la tesi di Padellaro, è che Conte guida i 5 Stelle: "Il vero bersaglio del fuoco concentrico, nemico ma soprattutto amico, finalizzato a togliere di mezzo una volta per tutte tale incomprensibile anomalia della politica italiana".

 

 



In realtà la Gruber se l'è presa proprio con Conte, più che con il Movimento, e con il tergiversare dell'avvocato di fronte a domande secche, come quelle su servizi segreti e Russiagate o su chi scegliere tra Macron e Le Pen. "Il problema - conclude Padellaro con un guizzo di ottimismo - è che a furia di essere accusato, insultato, deriso, Conte conserva quasi tutto il gradimento accumulato da presidente del Consiglio", e i 5 stelle sono intorno a "un miracoloso 15%" che permetterebbe ai grillini di "rompere i cog***i anche nella prossima legislatura". Da qui l'idea putiniana di Padellaro: una bella dose di cianuro o di polonio e finiamola qua.

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