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Enrico Mentana e Dario Fabbri, "gli ho messo a disposizione tutto": indiscrezione esplosiva

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Come gli immunologi durante gli anni più duri della crisi pandemica, oggi sono gli esperti di politica internazionale e di geopolitica a fare da padroni nelle trasmissioni televisive. E, come i loro predecessori esperti di virus, anche gli specialisti di strategia hanno antipatie e simpatie fra colleghi; segnano il territorio e lo difendono. Pochi giorni fa, ad esempio, Germano Dottori, di "Limes", ha digitato un Tweet abbastanza velenoso: «Non ci sono novità apprezzabili dal punto di vista strategico, solo fatti tattici. Consiglio ai media di non saturare i palinsesti con dirette ora non necessarie. Anche la politica ha fatto le sue scelte. Fase da pilota automatico finché non succede qualcosa di serio».

 

 

 

A molti è sembrata una frecciata a Dario Fabbri, ex di "Limes" che ha lasciato la rivista di Lucio Caracciolo prima per trasferirsi armi e bagagli nello studio televisivo di Enrico Mentana su La7. Poi ha avviato una pubblicazione concorrente a quella per cui scrive Dottori: "Domino", mensile di geopolitica, di cui è editore proprio il direttore di TgLa7, con Fabbri nel ruolo di direttore editoriale. Il mensile è in vendita dal 19 aprile su Amazon. L'annuncio è stato dato da Fabbri e Mentana sui social. «Da un'idea di Enrico Mentana e del sottoscritto, ogni mese oltre 100 pagine».

 

 

 

Su Facebook, Mentana ha spiegato: «Conversando con Fabbri durante le pause in trasmissione ho capito quanto gli sarebbe piaciuto guidare una rivista di geopolitica tutta sua, che non fosse supplemento o costola di altri prodotti. Ho pensato che poteva farlo subito attraverso Open (il giornale online di Mentana, ndr.), e gli ho messo a disposizione tutti i supporti tecnici e di coordinamento editoriale, non intaccando come è ovvio la piena e assoluta libertà sua su tutte le scelte di contenuto. Fabbri ha accettato. E così oggi nasce "Domino"». Gli scontri fra analisti geopolitici non escludono quelli fra di loro e i virologi: Matteo Bassetti per esempio tempo fa si è lamentato: «Trovo assurdo oggi non parlare completamente più di Covid come se il problema fosse solo la guerra in Ucraina, che è una tragedia davanti la quale siamo attoniti. Ma non considerare più i rischi legati al virus la trovo un'idea cervellotica e non la comprendo». 

 

 

 

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