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Alessandro Orsini querela il "Corriere" per questa foto: "Mi vogliono dietro alle sbarre"

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Alessandro Orsini pronto a rispondere al Corriere della Sera. Il professore di Sociologia del terrorismo, da mesi al centro della polemica, avrebbe querelato il quotidiano diretto da Luciano Fontana. A svelarlo Il Fatto Quotidiano, che spiega le motivazioni. Nella giornata di domenica 5 giugno il Corsera pubblicava foto e nomi dei personaggi oggetto di indagini da parte del Copasir. Loro, Orsini compreso, venivano descritti come la rete italiana di Vladimir Putin.

 

 

Più nello specifico le accuse al sociologo erano legate alla tesi da lui ripreso di Manlio Dinucci, geografo e promotore del comitato "No guerra no Nato". Ma non solo, perché il quotidiano definiva il professore un "docente licenziato dall’Università Luiss dopo il clamore suscitato dalle sue apparizioni televisive". Peccato però che Orsini sia stato rimosso dalla direzione dell’Osservatorio Internazionale dell’università di Confindustria, ma rimane comunque professore associato presso il dipartimento di Scienze Politiche dell’ateneo.

 

 

"Chiunque legga il contenuto di questo articolo - ha perso le staffe su Facebook dopo il pezzo a firma di Fiorenza Sarzanini e Monica Guerzoni - si rende conto immediatamente che la mia foto è stata inserita a caso, immotivatamente, senza alcun senso. Il Copasir ha indagato su di me e non ha trovato assolutamente niente. Caro Luciano Fontana, so che il suo desiderio è di vedermi dietro le sbarre, ma sarà frustrato. Nessuno mi arresterà ed io continuerò a parlare contro le politiche inumane del governo Draghi in Ucraina volte a sirianizzare quella guerra dietro richiesta della Casa Bianca". Da qui la controrisposta. 

 

 

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