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Tagadà, Paolo Mieli asfalta Conte: "Pagliacciata in Parlamento", cosa pochi hanno notato

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La tragicommedia del Movimento 5 Stelle all'ombra di una sciagura vera, quella della guerra in Ucraina. In collegamento con Tagadà a La7, Paolo Mieli guarda con amara ironia al livello della classe dirigente europea, "impreparata alla guerra, come se fosse una dimensione mai contemplata". 

 

 

 

Il problema, poi, è un altro: la classe dirigente ha in qualche modo il quadro di quanto sta accadendo, "ma l'opinione pubblica no". Ecco spiegati i sondaggi in cui prevalgono nettamente i no all'invio delle armi, i no alle sanzioni, l'opinione dell'inflazione legata alla guerra quando invece non lo è. Da qui la polemica di Mieli con quei partiti della maggioranza, "e mi riferisco principalmente ai 5 Stelle, che volevano dare voce a questa parte riottosa e che al momento opportuno hanno risolto tutto con un conflitto interno e hanno bocciato". 


"Una pagliacciata". Paolo Mieli contro il M5s, guarda qui il video a Tagadà

"Ci aspettavamo tutti che il 21 giugno fosse il giorno in cui i 5 Stelle, e forse anche la Lega, dicessero basta. Invece se ne sono usciti con una risoluzione sulle armi molto generico sull'ampio coinvolgimento del Parlamento, hanno abbandonato in aggettivi e avverbi che non vogliono dire nulla...". "E alcuni sono stati aggiunti anche a penna", sottolinea il conduttore Orsingher dallo studio, ironico. "Ma cosa vuole dire ampio coinvolgimento?", conclude l'ex direttore del Corriere della Sera. "Se avessero insistito potevano ottenere eccezionale, diffusissimo e così via. E' una pagliacciata".

 

 

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