«Non finisce mica qui, this is not over». Rosi Braidotti cita Biden, Donald Trump cita invece «la volontà di Dio». E Lilli Gruber mostra riguardo alla (controversa) decisione della Corte Suprema americana sul diritto all'aborto tutta l'irritazione e l'irritabilità della sinistra sempre convinta di avere la verità in tasca. Intendiamoci: il tema è delicatissimo, soprattutto perché riguarda non solo la mente, il cuore, il corpo e la salute delle donne. Dunque, un dibattito serio dovrebbe essere innanzitutto pacato e a-ideologico. Anche perché la sentenza americana è prettamente... americana: non c'entrano morale e valori, c'entrano poteri da sottrarre al governo federale e da riconsegnare ai singoli Stati. Non a caso, lo scenario non appare replicabile in alcun modo all'Italia.
Otto e Mezzo, Caracciolo spiazza la Gruber: "Berlusconi al 20 per cento? Evviva"
La situazione si fa sempre più complessa. La guerra e la crisi che ne consegue stanno mettendo ko l'Italia. P...
Eppure a Otto e mezzo, su La7, trionfa l'indignazione. E quando Borgonovo fa notare che la differenza di vedute, in fondo, «è la democrazia», la Gruber si inalbera: «Le persone che credono nella democrazia credono anche nel diritto delle donne inviolabile di decidere che fare del proprio corpo». Più o meno in contemporanea, Veronica Gentili a Controcorrente, su Rete4, le dà però una piccola gestione sulla gestione dello studio.
Otto e Mezzo, Franco Bernabé e la profezia sul gas: "Razionamento come nel '73"
Il futuro dell'Italia fa paura a Franco Bernabé. Ospite di Otto e Mezzo nella puntata in onda giovedì ...Nessuna polemica, nessuna voglia di censurare idee differenti. In studio c'è Cesara Buonamici, in collegamento Mario Giordano. Sul caso, hanno due visioni diametralmente opposte: «Come donna sono assolutamente contraria a questa sentenza», sottolinea lo storico volto del Tg5. Ribatte il conduttore di Fuori dal coro, senza alzare la voce: «Da cattolico, sono convinto che la vita sia nel momento del concepimento. Non è un ritorno indietro tutelare i più deboli, e il più debole è il bambino, il nascituro nel momento in cui viene concepito. Non penso che sia un arretramento sul piano dei diritti la tutela del nascituro, lo so che ho detto una cosa stravagante e strana ma è quello che penso». La Gentili ascolta, senza giudicare: anche questo, nel suo piccolo e televisivamente parlando, è democrazia.