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Andrea Crisanti, "come mi vogliono intimidire": la denuncia contro il suo ospedale

 Andrea Crisanti

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L'azienda ospedaliera di Padova dice no ad Andrea Crisanti e il caso diventa ben presto nazionale, scuotendo la comunità scientifica salita alla ribalta (anche mediatica) con l'inizio della pandemia di Covid nel 2020.

 

 



Il direttore della clinica universitaria di Microbiologia dell’ospedale di Padova, considerato il "padre" del "metodo Vo' Euganeo" che nei giorni cruciali dei contagi del febbraio 2020 aveva in qualche modo isolato il focolaio e contenuto l'infezione in Veneto, lo scorso 13 gennaio è diventato direttore del consiglio di amministrazione di una start-up di ricerca sulla prevenzione del contagio da Covid presso l’Imperial college di Londra, l’università in cui il virologo insegnava prima di tornare in Italia, a Padova appunto. Il 21 febbraio seguente, spiega il Messaggero, il professore è rimasto membro "semplice" del Cda e quando ha chiesto l’autorizzazione al Bo e alla direzione della clinica ospedaliera per poter ricoprire il ruolo, l'autorizzazione gli è stata negata per "ragioni di incompatibilità".

 

 

 

Secondo Crisanti, però, si tratta "dell’ultimo episodio di una politica di intimidazione nei miei riguardi. Basti ricordare l’esposto per diffamazione presentato contro di me dal direttore generale dell’Azienda Zero, Roberto Toniolo". "È un ruolo senza compenso - sottolinea ancora il professore -, l’università ha già dato parere positivo. Ora verrà istituita una commissione che valuterà il da farsi". Il direttore della clinica padovana Giuseppe Dal Ben replica: "L’ospedale ha l’obbligo di esprimere un parere sulla compatibilità di incarichi esterni con l’attività assistenziale di medici e professionisti impegnati nella cura del cittadino. Le strutture amministrative dell’Azienda valutano ogni mese numerose di queste richieste. Secondo la gentile richiesta pervenuta, il professor Crisanti ha chiesto di poter affiancare ai compiti assistenziali un’ulteriore attività esterna, in Inghilterra, presso una società in cui risulta essere già stato nominato nel board di amministrazione. Attività che si andrebbe a sommare ad altri ulteriori impegni extra ospedalieri, per i quali era in passato stato dato parere positivo". In altre parole: troppe poltrone e incarichi rischiano di distrarre Crisanti dall'impegno clinico. "Non si può non sottolineare come sia davvero importante che la figura del direttore di Unità Operativa Complessa della Microbiologia possa assicurare l’obbligatoria presenza sul luogo di lavoro per garantire il regolare assolvimento dell’attività dell’Unità Operativa. Nel caso di specie il parere negativo depositato in commissione, ampiamente motivato, è stato supportato da un’analisi attenta delle presenze e dell’orario garantito dal professor Crisanti per assolvere ai delicati compiti sanitari e di coordinamento amministrativo e gestionale".

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