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L'aria che tira, Nicolai Lilin: "Di Putin non avete capito nulla". Cosa ci aspetta davvero

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Sul campo di battaglia, la Russia nelle scorse ore ha riportato un’importante vittoria, conquistando la città di Lysychansk, ultima roccaforte ucraina a Lugansk, nell’est del Paese. Volodymyr Zelensky ha mestamente confermato il ritiro delle truppe, anche se ha assicurato che i suoi uomini lotteranno per riconquistare terreno. Partendo dalla presa di Lysychansk, lo scrittore Nicolai Lilin ha fatto in discorso più ampio nel suo intervento a L’aria che tira, su La7.

 

 

“Il vero problema nostro come occidentali - ha esordito - è che non siamo stati in grado di leggere e capire i messaggi che arrivavano da Est. Non abbiamo capito nulla degli avvertimenti che Vladimir Putin già lanciava nel 2007, quando faceva il primo discorso in cui emergevano le sue preoccupazioni. Quando il leader di un Paese come la Russia, che ha risorse enormi, forze armate e atomiche, spiega che è preoccupato per una serie di questioni e che se non sarà ascoltato farà a modo suo, bisogna muoversi e attivare la diplomazia”.

 

 

La “corsa al Cremlino” non c’è però mai stata: “Si doveva far sì che la Russia rimanesse stabile come partner commerciale e internazionale. La nostra miopia e incapacità di comprendere i messaggi che arrivavano dalla Russia ci hanno portato al brusco risveglio del 24 febbraio, con Putin che è improvvisamente diventato il cattivo, il nuovo Hitler”.

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