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Regina Elisabetta, la gaffe di Natalia Augias in diretta al Tg1

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L'inviata della Rai, Natalia Augias, in collegamento da Londra per il Tg1 dà conto degli "auguri" arrivati a Buckingam Palace per la morte della Regina Elisabetta II. Sì, ha detto proprio "auguri". Che sarebbero arrivati dai capi di Stato e di governo di tutto il mondo, dalla Russia alla Cina, e ovviamente gli Stati Uniti, l'Ucraina... A poco è servita la pronta correzione della figlia di Corrado. La gaffe su Sua Maestà fa il paio con quella di marzo scorso quando la Regina si era presentata per la messa in memoria del Principe Filippo a Westminster Abbey in piedi, aiutata solo da un bastone, dopo sei mesi di assenza e dopo aver sconfitto il Covid. Perché non ha usato la sedia a rotelle? Una scelta di dignità, ha spiegato la biografa Angela Levin a Sky News: "Non voleva essere su una sedia a rotelle perché vuole apparire dignitosa e non vuole essere guardata come se fosse davvero anziana, nonostante la sua età".

 

La spiegazione è stata sintetizzata da Natalia Augias, sempre sul Tg di Rai Uno, con la frase: "Lo ha fatto con dignità, cioè senza sedia a rotelle". Parole che non sono piaciute ai disabili, a quanti non possono camminare e sono costretti a muoversi con la carrozzina. Su Instagram Iacopo Melio ha risposto con un lungo post alla Augias facendole notare che "se le persone con disabilità, ancora oggi, non hanno sufficienti tutele, è soprattutto a causa di una narrazione pietistica e compassionevole, ma soprattutto medicalizzante della disabilità. Continuare a sostenere che la sedia a rotelle sia un peso, una gabbia, una catena che costringe, non fa altro che alimentare una visione distorta e discriminatoria". "La mia carrozzina", ha puntualizzato Melio, "è invece uno strumento che mi rende libero: mi permette di spostarmi, viaggiare, incontrare persone, lavorare, perfino innamorarmi. Di avere un ruolo attivo all’interno della società. Insomma, di essere vivo. Cara dottoressa Augias, conosce forse qualcosa di più dignitoso di questo? Dell’essere se stessi, di esprimersi completamente? Io, no".

 

 

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