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Saviano con i contestatori che minacciano la Meloni: "È il regime fratellista"

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Roberto Saviano non si smentisce mai. E quando si tratta di Giorgia Meloni i "buoni" diventano i contestatori che tentano di sfondare il cordone di polizia. Il riferimento dello scrittore è alla protesta avvenuta qualche giorno fa, quando un gruppo di dissidenti ha tentato di raggiungere il palco di Palermo dove la leader di Fratelli d'Italia stava tenendo un comizio. Qui, quelli che Saviano definisce "pacifici manifestanti" sono stati fermati dai poliziotti, o come spiega lui "manganellati".

 

 

Con tanto di filmato, lo scrittore politicamente schierato scende in campo. E su Instagram commenta: "Ecco, iniziamo a vedere come sarà la gestione del dissenso sotto regime fratellista". Poi ancora: "Meloni va a Palermo e pacifici manifestanti vengono circondati e manganellati senza alcuna ragione. Quale la loro colpa? Esprimere dissenso? È vietato? Da quale legge democratica?".

 

 

Parole che fanno eco al segretario di Sinistra italiana, Nicola Fratoianni: "Tira una brutta aria - aveva scritto poco prima -. È un anticipo del futuro che ci aspetta? Ieri sono accadute due cose inquietanti: a Palermo le manganellate ad alcune giovani donne presenti al comizio di Meloni. Erano lì a dire che non hanno intenzione di fare passi indietro sui diritti. A Voghera invece, due studentesse 17enni che promuovevano lo sciopero per il clima del prossimo venerdì davanti a scuola, sono stati denunciate e portate in commissariato. Un pessimo segnale in vista del Global Strike for Future che si terrà in tantissime piazze italiane tra due giorni". Evidentemente Saviano e Fratoianni dimenticano le minacce arrivate dai centri sociali alla leader di FdI.

 

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