Otto e Mezzo, De Angelis insulta Meloni: "La sua faccetta...", Gruber gode

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venerdì 23 settembre 2022
Otto e Mezzo, De Angelis insulta Meloni: "La sua faccetta...", Gruber gode
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Più ci si avvicina al voto, e ora manca davvero pochissimo, più si alza l'asticella dell'attacco contro Giorgia Meloni. E ovviamente un posto come Otto e Mezzo, il salottino rosso-spinto di Lilli Gruber in onda su La7, è l'avanguardia dell'offensiva contro la leader di Fratelli d'Italia. Nella puntata in onda giovedì 22 settembre, ad esibirsi contro la Meloni, è Alessandro De Angelis, vicedirettore dell'Huffington Post e fieramente schierato. In questa circostanza, De Angelis non mostra grande fantasia: continua ad insistere su ombre nere e rischio-democratura, oltre a rilanciare le panzane sull'aborto e 194 che la Meloni vorrebbe abolire, anche se ha ribadito in decine di occasioni che trattasi di falsità assoluta.

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"La Meloni ha cominciato la campagna elettorale cercando di comprare legittimazione occidentale mettendosi sotto l'ombrello della Nato - parte de Angelis -. Poi è uscita, passami il termine, la sua faccetta vera. La difesa di Orban, Vox... un partito tecnicamente clerico-franchista. Il leader è uno che oltre ad essere contrario all'aborto è uscito dal partito popolare spagnolo perché lo riteneva troppo anti-franchista", sparacchia solenne il giornalista di fronte a una Gruber che, va da sé, annuisce.

"Dunque qual è il modello culturale per la Meloni? L'Occidente è la questione militare, ma ora si comincia a capire, ed è inquietante, qual è la sua concezione della democrazia - riprende -. Un po' il modello della Polonia: in prima fila per l'Ucraina e con un governo di estrema destra. E l'aborto? Quando dice che la 194 non si tocca ma va assolutamente cambiata... bene, allora perché candida nelle sue liste degli anti-abortisti?", aggiunge De Angelis.

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"Nelle Marche, che stanno diventando una provincia di Budapest, è diventato quasi impossibile abortire. E la Meloni dovrebbe ascoltare se è a favore di quel che succede in Ungheria, ovvero far sentire a una donna che vuole abortire il battito del feto. I cimiteri del feto che nelle Marche sono realizzati lei li accetta. È questo il punto. Il rischio del fascismo non c'è, il rischio è la democratura, anche se potrebbe evitare la Meloni che hanno il braccio un po' nervoso...", conclude De Angelis con un riferimento a Romano La Russa. I tre minuti d'odio e fango si concludono così.

Otto e Mezzo, De Angelis contro Meloni: qui il video