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Chi è la pecora nera nella redazione del Fatto: "Voto Meloni", ceffone a Travaglio

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C'è una pecora nera nella redazione del Fatto quotidiano. Nel tempio di Marco Travaglio, dove il mantra è da mesi "Giuseppe Conte-Giuseppe Conte-Giuseppe Conte" e anche solo l'idea di votare il Pd appare come una pericolosa devianza, c'è chi osa ammettere: "Voto destra, voto donna, voto Meloni". Il temerario ha le spalle larghe e risponde al nome di Pietrangelo Buttafuoco, scrittore e ideologo della "nuova destra", sempre molto eterodosso e trasversale. Un po' provocatore, un po' lucidissimo commentatore, soprattutto molto siciliano: "Voto destra, voto in Sicilia e voto donna. Si tratta di ben tre signore: Giorgia Meloni, Stefania Prestigiacomo e - alle regionali - Elena Pagana nel collegio di Enna, lista Fratelli d'Italia". Più chiaro di così non avrebbe potuto essere. 

 

 

 

Buttafuoco è il più stringato nella gustosissima doppia pagina in cui il Fatto ha raggruppato le dichiarazioni di voto dei suoi giornalisti e opinionisti. Peter Gomez promette mari e monti: "Se bruciano la strega io voto la strega". Ohibò, chi è stata più linciata in questa campagna elettorale della Meloni? Eppure, il direttore del Fattoquotidiano.it scarta l'ipotesi-sorpresona: "Voto per Conte".

 

 

 

 

Il M5s è ovviamente il partito più gettonato, ma c'è chi come Gad Lerner e Giovanni Valentini opta per il voto disgiunto (Pd alla Camera, 5 Stelle al Senato), chi ammette di votare grillino come "unica scelta possibile", sia pure controvoglia. E tra qualche fregola per Marta Collot e la sinistra dura e pura, c'è anche il meteorologo Luca Mercalli che in ossequio alla sua professione spiega: "Scelgo Europa Verde, è l'ultima spiaggia".

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