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Marina Ripa di Meana "madre feroce". La figlia Lucrezia: "Come mi ha ridotta"

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Lucrezia Lante della Rovere sta per uscire nelle librerie con Apnea, edito da Piemme, autobiografia in cui parla del rapporto con i suoi genitori, in particolare con la madre Marina Ripa di Meana e dei suoi amori, da Barbareschi a Malagò. In una intervista a La Repubblica, l'attrice spiega il titolo del libro: "Ho vissuto una vita in apnea, cercando di ingoiare il pianto. Facevo tutte le esperienze con paura, mancanza di respiro, angoscia, senso di inadeguatezza, con questi genitori che erano così diversi. Spesso facevo finta di trovarmi a mio agio e mi mettevo delle maschere, in realtà ero sempre sull'orlo del baratro, la sensazione di mancanza di respiro. A 17 anni dovevo andare a una delle mie prime trasmissioni, da Maurizio Costanzo, a cui mia madre aveva tirato la torta in faccia due mesi prima. Ero terrorizzata, non dormivo. Mia madre disse 'prendi questo, lo prendo anche io'. Era Xanax. E all'improvviso mi accorsi che si poteva respirare nella vita".

 

 

Lucrezia vive "in uno stato psicofisico che non andava bene. È un po' il mio stato. Poi però ho trovato il mio respiro. Ho sempre avuto paura di sbagliare, all'asilo sorridevo e facevo finta di capire. Sono stata raccontata, come tutti, in mille modi. Questa è la mia versione. Una versione intima", racconta ancora: "Sono cresciuta in una realtà dicotomica. Papà nobile, ma senza mezzi, problemi di alcol e manesco. Mia madre che comprava le stoffine e si faceva fare i vestiti dalla portinaia. Poi era andata sull'appartamento sull'Appia. Si mangiava la vita, ma viveva al di sopra delle sue possibilità". Ma Marina Ripa di Meana, conclude la Lante della Rovere, "era così. Le mamme vanno perdonate. La sua malattia, 16 anni, mi faceva pensare di dover trovare un modo con lei. Quando stava bene lo scontro era feroce".

 

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