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Giulia Torelli, la vergogna dell'influencer: "Vince la destra? Colpa dei vecchi"

Lorenzo Mottola
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Per capire che cos' è la sinistra chic a Milano si potrebbero raccontare le "lezioni di marxismo" dei "Comunisti della Bocconi", curiosa società dove imberbi e improvvisati docenti di economia e diritto pronosticavano l'imminente rivoluzione proletaria indossando completi celesti di velluto da 1500 euro. Si potrebbe dire degli eredi delle più importanti dinastie imprenditoriali italiane che si fanno foto ammantati di bandiera con tanto di falce e martello. Si potrebbe descrivere una festa dei ragazzi del centro, dove in sala si poteva trovare una scatola con la scritta "raccolta fondi per i rom" (ci è finito anche un attuale collaboratore di Matteo Salvini. Ha rischiato l'infarto). Si potrebbero ascoltare le parole dei giovani cui i genitori hanno regalato case in zone da 7mila euro al metro quadro che però occupano palazzine sfitte, per principio. Oppure si potrebbe ricordare quel famoso politico locale del Pd - peraltro uno dei più bravi - che si metteva a ridere se gli nominavi un quartiere di periferia della città, salvo rimangiarsi la risata quando comprendeva che l'interlocutore aveva davvero parenti in quella zona e non stava citando "Quarto Cagnino" solo per burla.

 

 

 

IL RECORD

Milano è questa roba qua, per questo non ha senso stupirsi per le parole di Giulia Torelli - famosissima youtuber celebrata da tutti i più importanti quotidiani italiani - che ieri ha annunciato sui social che «i vecchi non devono votare». Ovviamente, stava commentando il successo elettorale di Giorgia Meloni, che secondo la nostra fine analista (una che per lavoro insegna alla gente a svuotare gli armadi dalla roba vecchia) sarebbe dovuto al rimbambimento della popolazione. Troppi anziani: «Hanno già esercitato questo diritto nella loro lunga, lunghissima vita: basta, basta votare. Non sanno niente, non hanno idea. Quello che sanno, lo vedono al tg. E poi succedono queste cose. I vecchi non devono fare niente, tantomeno votare. In casa devono stare, fermi, completamente immobili». La disamina prosegue: «Completamente rincoglioniti, in giro con le mascherine sulla bocca... sono passati 3 anni... Cos' è che non è chiaro ancora? Che non serve a niente non tenerla sul naso... Eppure vivi, attaccati alla vita...». La Torelli riesce così a raggiungere vette di snobismo mai più viste in Europa dai tempi della decapitazione della regina Elisabetta di Borbone. È riuscita a indignare perfino Selvaggia Lucarelli: «Questa è la sinistra milanese», ha commentato ripubblicando il video. Una sinistra che non riesce a comprendere per quale ragione il Paese si ostini a non seguire il suo illuminato parere. Se qualcuno non vota Pd o Calenda, non è sbagliata la proposta, è stupido chi ascolta. E infatti questa parte di mondo non riesce a capacitarsi del fatto che gli spot di Chiara Ferragni e degli altri influencer non abbiano spostato mezzo voto alle elezioni. Un po' come gli annunci di Francesca Michielin, che dopo la vittoria del Centrodestra ha commentato «comincia la resistenza». Il post successivo dell'aspirante partigiana era un commento sulla collezione Miu Miu. Milano è questa roba qua e anche per questo fa ridere Giuseppe Sala quando da sindaco di questo strano angolo d'Italia annuncia che lui, da capo degli antifascisti della Madonnina, sarà «un'attenta sentinella del rispetto dei valori per i quali ci siamo battuti». Ogni suo appello è un voto in più alla Meloni.

 

 

 

SENTINELLE

I dati delle elezioni danno un'idea chiara del quadro. Il noioso ritornello «Milano anticipa le tendenze nazionali» ha perso senso da un pezzo. E il problema non riguarda solo il capoluogo lombardo: tutti i centri urbani si muovono in senso opposto al Paese. Nel nord Italia la mappa dei collegi uninominali parla chiaro: le città sono macchiette rosse nel mare blu. Basta chiedere a un milanese e vi risponderà: "ovvio, chi è più informato e istruito vota a sinistra". C'è un piccolo problema però: anche tra i laureati in Italia il partito più votato è Fratelli d'Italia. Come lo spieghiamo agli influencer? 

 

 

 

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