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L'aria che tira, Mulè travolge Telese: "Zitto, vado via". Merlino sotto-choc

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Lo studio di L'aria che tira si trasforma in campo di battaglia, con Giorgio Mulè che minaccia di andarsene in risposta alle interruzioni di Luca Telese. In studio si parla di guerra in Ucraina e l'esponente di Forza Italia ricorda il precedente storico dell'ex Jugoslavia

 

 

 

"Quando si fece la pace, accompagnammo con i ceppi e dopo averli inseguito il boia di Srebrenica, Ratko Mladic e tutti coloro che si erano macchiati...". "Li consegnò la Serbia, è il classico esempio di trattativa...", interviene Telese. Mulè allarga le braccia ed esplode: "Ennò così non è possibile, veramente non possibile. Così non è possibile. Vi fate il dibattito e io vado via, perché ho duemila cose da fare". "Mulè non lo permetterei mai", lo rassicura Myrta Merlino. Il forzista è spazientito: "Però devo parlare, se tu mi inviti devo poter parlare, devi avere l'autorità di farmi parlare". 


"Stai zitto!". Mulè contro Telese, guarda il video di L'aria che tira

 

"Li accompagnarono davanti al Tribunale internazionale, che la Russia non riconosce", riprende il filo del discorso Mulè, con Telese che se la ride: "Neanche l'America...". "Il punto è diverso, se stai zitto un minuto, uno. I negoziati di cui parlava il professor Cardini non sono mai esistiti, e velo dice uno che ha letto centinaia di dispacci americani, tedeschi, spagnoli, francesi. Quel negoziato è rispetto all'annessione e la consegna volontaria ai russi da parte degli ucraini dei territori del Donbass, del Lugansk fino a Odessa". "Cioè è una resa, non una pace", chiosa la Merlino. "Questa era solo la condizione posta da Putin per iniziare a sedersi al tavolo, perché lui considerava Kiev un regime terrorista che attenta quotidianamente alla vita dei russi". 

 

 

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