Paolo Berizzi, "cara Segre oggi ti tocca". Vergogna contro La Russa

di Alessandro Gonzatovenerdì 14 ottobre 2022
Paolo Berizzi, "cara Segre oggi ti tocca". Vergogna contro La Russa
3' di lettura

Che smacco, compagni! E che figura, pure. La senatirce a vita Liliana Segre ha appena chiesto di abbassare i toni, di «lasciare fuori la politica urlata», di «rispettare gli avversari» e le scelte del «popolo» e della «democrazia», e la sinistra cosa fa? Apre il fuoco contro l'appena eletto presidente del Senato Ignazio La Russa, il «fascista», «il camerata Ignazio» e tanto altro che non solo in campagna elettorale ha portato ancor più voti a Giorgia Meloni, ma che proprio la senatrice a vita da bambina deportata dai nazisti voleva evitare. «La maggioranza uscita dalle urne ha il diritto di governare», sottolinea la Segre.

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DIRITTO A GOVERNARE

E invece no: i "suoi" sparano a palle incatenate. L'attacco più violento è quello del giornalista Paolo Berizzi che su Twitter scrive: «Cara Liliana Segre, oggi la storia si ripete sotto forma di farsa, che è anche tragedia. Ti tocca consegnare il Senato a un fascista, un ammiratore del pazzo criminale che ti strappò dal banco di scuola e ti spedì ad Auschwitz. Un abbraccio forte dall'Italia antifascista».
Ora: la vera farsa - una tragedia per Pd e affini - è che dopo aver fatto scappare pure gli elettori con questo repertorio i portavoce della sinistra non abbiano capito la lezione, e anzi, ci mettano ancora più livore. Bene. È il turno di Rula Jebreal, tornata ai disonori delle cronache qualche giorno fa per esserci scagliata contro la Meloni per le malefatte del padre (defunto e che la premier in pectore non vedeva da quando era bimba): «Solo 2 senatori su 18 di Forza Italia», cinguetta la Jebreal, «hanno votato per Rula Jebreal Cara #LilianaSegre , oggi la storia si ripete sotto forma di farsa, che è anche tragedia. Ti tocca consegnare il Senato a un fascista, un ammiratore del pazzo criminale che ti strappò dal banco di scuola e ti spedì ad Auschwitz. Un abbraccio forte dall'Italia antifascista.
Con te La Russa. Ma La Russa è stato eletto presidente del Senato con 19 voti non di destra.

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Chi sono i complici di Meloni? I mercenari della politica, disposti a legittimare questi neo Fascisti, in cambio di nomine/commissioni?». In cambio di notorietà, di sicuro, c'è chi è disposto a tutto. In prima pagina su La Stampa Concita De Gregorio prova a far ridere: «Per un giorno intero la disfatta degli scrittori di fiction dell'orbe terracqueo ha avuto i volti di Liliana Segre e Ignazio La Russa, e già qui: Lombroso scansati. Lei vittima dell'Olocausto, lui collezionista di memorabilia del Duce che non celebra il 25 aprile (questo è il momento in cui il moderno produttore restituirebbe infastidito il copione troppa trama, eccesso di simboli. Sfoltire, semplificare)». Rosicare. Su La7 il pomeriggio di "Tagadà" ruota attorno all'imperativo di Federico Geremicca: «La Russa adesso ci dica qualcosa di più sul fascismo». Giornali online e talk militanti scavano fino al '72 e ripropongono la scena iniziale del film "Sbatti il mostro in prima pagina" in cui c'è la Russa che invita una folla a «unirsi al di sopra delle fazioni, dei partiti, al di sopra dell'ormai superato e troppo a lungo sfruttato fascismo e antifascismo per dire sì all'unità dell'ordine, che è possibile battere il comunismo e i nemici dell'Italia», e però, fatalità, si dibatte solo sulla parte finale.
 

LEONI DA TASTIERA

Sui social carica anche il sottosegretario grillino uscente Carlo Sibilia. È il momento, su Facebook, del maître à penser Andrea Scanzi: «Complimenti a quei milioni di italiani che, in nome del "cambiamento", hanno riconsegnato il paese a questa congrega (quasi sempre) di mummie, cariatidi, bolliti, affaristi e furbacchioni centrodestrosi, che da 30 anni affossano (ulteriormente) quel che resta dell'Italia. Non stiamo vivendo un'epoca, ma un continuo de profundis». E se lo dice lui... L'ex teletribuno Michele Santoro pubblica su Facebook una vignetta di Vauro in cui La Russa marcia su Roma e si scusa «per il ritardo». Per Pagine Ebraiche, quotidiano dell'unione delle comunità, il passaggio di consegne tra Segre e La Russa è «inquietante»: «Non ha fatto i conti col passato». Di certo nessuno, tra i difensori della democrazia, ha tenuto in conto l'appello della Segre.