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Giorgia Meloni, "Massimo Giannini primo dei convertiti"

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Nella sinistra vip "convertita" a Giorgia Meloni, spicca sicuramente Concita De Gregorio. Ma la penna della Stampa e conduttrice di In Onda non è la prima a subire in qualche modo il fascino della neo-premier. Ricorda Affaritaliani come, con grande stupore, a inaugurare la trama letteraria della "riabilitazione" della leder di Fratelli d'Italia sia stato Massimo Giannini, direttore della Stampa sempre molto duro con il centrodestra.

 

 

 

Il 2 ottobre, prima dunque della nomina ufficiale al Quirinale, ospite di In Onda da David Parenzo e De Gregorio (che caso), riconosceva: "La prova che Giorgia Meloni dopo la vittoria alle elezioni del 25 settembre si stia muovendo bene nei panni della probabile futura premier lo si nota anche dagli elogi che arrivano dall'altra parte della barricata. Il suo è stato un silenzio che ho apprezzato, ha dimostrato di tenere presenti i giganteschi problemi di questo Paese". Un riconoscimento per così dire "istituzionale" che serviva anche a marcare una differenza tra Giorgia, prima donna premier nella storia repubblicana d'Italia, e i suoi compagni di coalizione. Matteo Salvini e Silvio Berlusconi, non a caso, sono stati spesso indicati in questi giorni come "impresentabili" o "imbarazzanti", con il chiaro intento di alimentare tensioni e allargare fratture nel centrodestra.

 

 

 

 

Guarda caso, il canovaccio del coming out politico della De Gregorio, che qualche giorno fa scriveva: "Non vi ricordate di chi stiamo parlando, non sapevate che ha cominciato a quindici anni nel Fronte della Gioventù? Lei è di destra. Certo, che ha fatto un discorso di destra. Impeccabile, tuttavia. Convinto, competente, appassionato, libero, sincero. Avercene, si dice a Roma: avercene a sinistra di presenze di questo calibro da opporre, eventualmente, alle sue ragioni con la forza della ragione".

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