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Otto e mezzo, Andrea Scanzi contro Meloni: "Aveva ragione Speranza!"

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"Quelle della Meloni sono decisioni nel solco della vendetta politica e nel segno di quello che potremmo chiamare revisionismo pandemico": Andrea Scanzi, in collegamento con Lilli Gruber a Otto e mezzo su La7, ha commentato così le prime decisioni del governo Meloni in materia di Covid. Secondo il giornalista de Il Fatto Quotidiano, "son due anni che la Meloni dice che Speranza ha preso delle decisioni prettamente ideologiche e non scientifiche, usava toni devastanti su Conte e un po' meno su Draghi, ha voluto una commissione per scoprire quello che è stato fatto durante la pandemia, il sottotesto - adesso che sembriamo stare un po' meglio - è 'avete visto che avevamo ragione noi?'. No non abbiamo visto proprio niente, se ci fossero stati Meloni e Salvini al governo, soprattutto nel 2020, auguri!".

 

 

 

"Quello che non sopporto è il sottotesto, la Meloni che dice 'avevamo ragione noi'. No, avevano ragione Conte, Draghi, Speranza!", ha proseguito Scanzi. Che poi ha aggiunto: "Anche questa insistenza nel dire che noi siamo il Paese in Occidente con più morti è un falso storico. Avremmo potuto avere più morti e per fortuna non è stato così, siamo stati il primo Paese europeo devastato dalla pandemia, abbiamo sempre contato i morti di Covid e anche i morti con Covid, siamo un Paese con età media molto più alta. Nonostante queste precondizioni ce la siamo cavata". "Hanno avuto più morti in Gran Bretagna, Polonia, Ungheria", ha precisato la Gruber.

Scanzi a Otto e mezzo, il video

 

 

 

Sul reintegro dei medici no vax, poi, il giornalista ha detto: "Questa decisione ha una duplice funzione, la prima è un obolo agli elettori no vax, la seconda è che è anche un pessimo segnale in seno alla veicolazione del messaggio. Se tu lasci intendere che siamo usciti dalla pandemia, chi si vaccina da ora in poi? Io spero che ce lo possiamo permettere...".

 

 

 

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