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Cazzullo, profezia nera su Meloni: perché finirà male con Macron

Aldo Cazzullo

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Lo scontro con Macron "è alla lunga un bel guaio per la Meloni sul piano politico", anche se "sul breve può essere un vantaggio propagandistico", scrive Aldo Cazzullo rispondendo a una lettera di un lettore su Il Corriere della Sera. "Gli italiani sono convinti di essere disprezzati dai francesi" ma in realtà "i francesi amano l'Italia e sono affascinati dagli italiani. Diverso è il giudizio sulla nostra politica".

 

 

La Francia non ci ha mai perdonato l'attacco a Parigi con i tedeschi ed è "abbastanza normale che qualsiasi giustificazione del fascismo suoni stonata sull'altro versante delle Alpi", prosegue Cazzullo. E "quando poi vince le elezioni italiane un partito che ha lo stesso identico simbolo di Marine Le Pen, contro cui Emmanuel Macron ha combattuto e vinto due durissime campagne presidenziali (senza contare legislative e amministrative), è chiaro che qualche problemino si crea".

 

 

Se poi Macron "tra cento spocchie" e "mille pregiudizi, fa un gesto di buona volontà accogliendo una nave, e un'ora dopo si legge i tweet di tracotante esultanza del vicepremier, allora si può serenamente concludere che lo scontro ce lo siamo andati a cercare", conclude Cazzullo. Che però avverte Meloni che lo scontro "non lo vinceremo, perché ci piaccia o no la Francia è un Paese che sotto ogni profilo - Pil, abitanti, nucleare militare e civile, peso e costo del debito pubblico, seggio permanente nel Consiglio di sicurezza dell'Onu, financo numero di turisti - conta più di noi. Poi c'è la Germania, che conta ancora di più". Insomma, con "la Francia sarebbe meglio andare d'accordo". 

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