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Zelensky, la furia del generale Mini: "Ipocrita, Nato ormai sotto ricatto"

Generale Fabio Mini

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Il generale Fabio Mini fa una dettagliata analisi sull'incidente del missile ucraino caduto in territorio polacco che dimostra, in sostanza, che parte della Nato è sotto ricatto dei "guerrafondai". Infatti, scrive in un lungo articolo su Il Fatto quotidiano, "mentre a Bali si tessono possibili strategie di distensione anche nella questione ucraina, la preoccupazione del presidente Zelensky è che il sostegno politico, militare ed economico occidentale, ma soprattutto degli Stati Uniti, diminuisca. La sua arringa al G20 è stata una delle più pesanti manifestazioni anti-russe mai pronunciate e per questo tra quelle meno efficaci nel contesto di un forum che si prefigge di favorire l'internazionalità economica e la concertazione fra tutti i partecipanti".

 

 

E Biden, che da subito aveva capito che non poteva trattarsi di un attacco russo, prosegue Mini, "non poteva smentire del tutto la versione di Kiev. Tant' è che 'riservandosi accertamenti' non perdeva occasione per unirsi al coro di condanne contro Mosca. Nel frattempo, Zelensky intascava il consenso e il sostegno generale con la propria versione dell'episodio". Purtroppo, le durissime parole di Zelesnky al G20, osserva il generale, "non sono semplice propaganda difensiva. Ormai le versioni di Kiev sono accreditate come verità inconfutabili", tanto che "tutti i Paesi europei si sono schierati con la povera Polonia e con la vittima Ucraina condannando la Russia, a prescindere".

 

 

E attenzione, perché non c'è stato "nessun sospiro di sollievo per un pericolo scampato. Anzi, si sono percepiti imbarazzo e irritazione, perché l'evento non aveva dato luogo a una escalation militare. Irritazione confermata dal corale ricorso alla condanna della Russia per i bombardamenti, e 'quindi' responsabile anche delle azioni legittime e illegittime, deliberate e casuali compiute dall'Ucraina".  Ora questa "ipocrisia", conclude Fabio Mini, "dovrebbe insegnare qualcosa di positivo: dovrebbe mettere in guardia dalle facili strumentalizzazioni, dalla spregiudicatezza di certi governanti", "dalla incapacità di molti Paesi Nato e aspiranti tali di ottemperare al requisito fondamentale di migliorare la sicurezza collettiva. Di fatto, la Nato e l'Unione europea sono invece ostaggi di chi rigetta tale requisito e cerca di peggiorare la sicurezza fomentando e alimentando una guerra continentale".

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