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Enrico Mentana e gli insulti francesi? "Patetico, coda di paglia colossale"

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La Francia riesce a spazientire anche Enrico Mentana. Hanno sollevato non poco clamore le accuse d'oltralpe a Giorgia Meloni. Il premier italiano - ha detto Stéphane Séjourné, niente di meno del capo di Renaissance, il partito di Emmanuel Macron - "fa tanta demagogia sull'immigrazione clandestina: la sua politica è ingiusta, disumana e inefficace". 

 

 

Quanto basta a scatenare la reazione del direttore del TgLa7, che su Facebook tuona: "Questo continuo beccarsi tra Francia e Italia è francamente patetico. È come una sfida tra complessati, in cui i nostri cugini si illudono di essere superiori parlando male di noi, che ci caschiamo rispondendo stizziti". Al centro, ancora una volta, il tema immigrazione. Lo stesso che ha visto nei mesi scorsi governo italiano e francese scontrarsi in un lungo braccio di ferro sullo sbarco della ong Ocean Viking. Peccato però che dalla Francia non sono ammesse critiche. "Sui migranti - ricorda il giornalista - Parigi ha una epocale coda di paglia per il suo passato coloniale, e sulla destra ha lo stesso nostro riflesso condizionato, che deriva da una narrazione della seconda guerra mondiale da cui sono state sbianchettate Salò e Vichy".

 

 

Ecco allora la stoccata: "Noi proprio non siamo in grado di dare lezioni, ma neanche loro. Eppure se prendessimo il patrimonio storico, ideale, artistico e di qualità della vita dei due paesi il complesso di inferiorità sarebbe un problema di tutti gli altri". Altrettanto schietta la risposta del premier, che liquida la questione con un semplice: "Evidentemente c'è qualche problema che devono risolvere. Ma non credo sia un problema che hanno con noi. Evidentemente c'è qualche problema di tenuta del consenso che bisogna affrontare, ma è un problema interno. Non mi ci voglio infilare, capisco le difficoltà".

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