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Veronica Lario, "mi sento vicina": clamoroso, con chi può scendere in campo

Brunella Bolloli
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È passato il tempo delle invettive sui giornali nemici, delle critiche pubbliche e dello sdegno di fronte al «divertimento dell’imperatore». Era il 2009 e, in effetti, sembra un secolo fa. La Veronica Lario di oggi non è più una moglie ferita, ma una madre vicina ai suoi figli in ansia per il loro papà, Silvio Berlusconi, ricoverato al San Raffaele dal 5 aprile.

Veronica non ha più il sopracciglio alzato da erinni pronta a frustare con lo sguardo il colpevole maschio né il graffio affilato da tigre capace di sbranare (e provocare crisi di governo). Non è più la first lady adirata che alle agenzie denunciò il «ciarpame senza pudore» in riferimento a giovani candidate a lei non gradite, ma una donna morbida e schiva a cui si illuminano gli occhi quando, con voce di velluto, spiega: «Io sono una nonna, ho tanti nipoti e per me la famiglia è la cosa più importante. Qui c’è un convegno interessante sulle nuove tecnologie e io sono venuta per poter avere un dialogo con la mia famiglia. Tutto qua».

 

Miriam Bartolini, in arte Veronica Lario, ieri a Milano a sorpresa ha partecipato a un convegno organizzato da +Europa sui temi del lavoro e della politica economica. Il segretario cittadino del partito, Paolo Costanzo, è anche il suo commercialista, il professionista che conosce la situazione finanziaria dell’ex signora di Arcore e di recente l’ha difesa di fronte a certe indiscrezioni su presunte somme che dovrebbero ancora essere versate nell’eterna querelle del dare e avere tra i due ex coniugi. Il divorzio risale al 2014, dopo un lungo amore cominciato nel 1980 quando Silvio Berlusconi fu folgorato al teatro Manzoni di Milano dalla giovane attrice protagonista de Il Magnifico Cornuto, storia di un uomo patologicamente geloso che costringe la moglie a mostrarsi nuda. Da quel giorno il corteggiamento serrato, il fidanzamento, poi le nozze e la nascita dei tre figli: Barbara, Eleonora e Luigi, a loro volta oggi diventati genitori di tanti bambini.

Il legame con i figli è fortissimo e proprio questo ha fatto sì che anche nei momenti di tensione e dichiarazioni velenose - tipo guerra dei Roses - il filo non si sia mai del tutto spezzato. Tra Veronica e Silvio, oggi felicemente unito a Marta Fascina, l’affetto non potrà mai tramontare perché c’è stato amore e pare che oggi i rapporti tra i due ex sposi, mediati dalla prole ma non solo, siano molto buoni, la stima non è cancellata.

 

Veronica, incalzata dai cronisti, ieri avrebbe preferito tenere per sé le notizie sul Cavaliere, se è andata o no in ospedale («preferirei non rispondere»), in fondo sono affari suoi e la privacy, in questi casi, è sacra. Poi ha stretto la pashmina bianca sul petto e ha detto soltanto: «C’è una persona che sta male, che soffre e che ce la mette tutta». Parole che suonano come un abbraccio al compagno di una vita fa, l’uomo che ha creato un impero e ha segnato la storia della politica e dell’imprenditoria italiane e, se potesse, lo farebbe ancora. In realtà, Veronica, che rifugge le telecamere e ieri ha rotto il silenzio come non accadeva da tempo, non ha mancato di fare visita al San Raffaele, specie nei primi giorni del ricovero del leader, quando le preoccupazioni della famiglia erano serie e prima che uscissero i due video dell’ex premier, l’ultimo dei quali due giorni fa, per invitare tutti ad andare a votare. 

Matteo Salvini ha dichiarato di averlo sentito l’altro giorno al telefono, in attesa di andare di persona a trovarlo: «Era in forma», ha detto il capo della Lega. E ieri sono tornati i parenti: il fratello Paolo, i figli, come sempre. Lario, dunque, è una nonna felice che va alle conferenze per informarsi e stare al passo con le nuove generazioni, o anche perché attratta dalle politiche di +Europa e dei Radicali, così distanti da Forza Italia? «In parte mi sento vicina alle posizioni di +Europa sul fatto che abbiamo bisogno di allargare le nostre vedute e soprattutto i giovani, proprio grazie alle nuove tecnologie, sono in un contatto diretto e questo va aiutato, non va bloccato o mortificato», ha risposto. In quanto alla cannabis libera, una delle battaglie del partito di Bonino, Magi e Della Vedova, Lario preferisce non sbilanciarsi: «Io credo che la droga sia un tema grave e che i giovani devono capire la gravità di questo tema. Poi nell’uso della cannabis ognuno faccia quello che vuole». Stringe la pashmina bianca attorno al collo e si allontana nel suo tailleur azzurro. 

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