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Michela Murgia contro il governo: "È fascista. Posso dire quello che voglio"

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Michela Murgia tra i protagonisti del Salone del Libro. Dopo aver raccontato la sua battaglia con il tumore, la scrittrice ha detto di vivere "il tempo della mia vita adesso. Dico tutto, faccio tutto, tanto che mi fanno? Mi licenziano? Ho chiesto a Vogue di poter fare un viaggio sull'Orient Express. Posso andare alle sfilate di moda, farò un sacco di cose. Ma voi non aspettate di avere un cancro per fare così".

A Torino per presentare il suo nuovo romanzo Le Tre Ciotole, la Murgia è stata accolta da tantissimi fan. "È questo l'incontro più atteso? Non esageriamo. Non ci sono stati i politici?". Poi tornando seria, la scrittrice ha inevitabilmente ripercorso il momento in cui la sua vita è cambiata per sempre: "Quando l'oncologo mi ha dato la notizia del tumore, senza mai definirlo come tale, ero sotto morfina. Qualsiasi cosa mi avesse detto sarebbe stata bella". 

 

 

Ma la Murgia non dimentica la politica: "Io penso che questo governo sia fascista, si vede dalle scelte, dalle decisioni che prendono. Quando si sono candidati le hanno dichiarate in campagna elettorale. Va tutto in una certa direzione, controllo dei corpi, controllo della libertà personale, discriminazioni delle comunità già discriminate che stavano cominciando a ottenere dei diritti", Da qui la battuta su Elly Schlein: "È passata per fashionista perché per una volta qualcuno le ha consigliato di stare attenta ai colori, quando è una che si veste al buio, sembra quasi daltonica".

 

 

Oltre alla segretaria del Pd, non è mancato il riferimento all'amico e collega Roberto Saviano. Anche lui scrittore, Saviano è stato portato in tribunale da Giorgia Meloni. Prima che la leader di Fratelli d'Italia diventasse premier, è stata definita "bast***" da Saviano. "In un Paese normale, civile - è stata l'osservazione della Murgia -, quello che faccio io lo fanno gli intellettuali e nessuno viene trascinato in tribunale. È l'unico Paese che si definisce democratico dove gli intellettuali sono perseguitati dal potere". Ed ecco la conclusione: "Non chiamatemi guerriera, odio i militari".

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