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Rai, Carlo Rossella ancora contro Meloni: "Un regime, disporre e imporre"

Carlo Rossella

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Torna ad attaccare Giorgia Meloni e la nuova Rai targata centrodestra, Carlo Rossella. Con "questo governo non si può lavorare, meglio lasciare e andarsene, anche io lo avrei fatto, mi sarei dimesso", perché "il motto di questa destra è quello di disporre e imporre. E in un contesto così non si può lavorare, ha ragione Lucia Annunziata non ci sono le condizioni", tuona il giornalista già direttore del Tg1 e del Tg5, in una intervista a La Stampa.

"La Rai di Meloni non è paragonabile a quella del passato, e bene hanno fatto Fazio e Annunziata ad andarsene", insiste. "Quel tipo di lavoro si può fare con un governo di centrosinistra dove c'è libertà, non con loro. Lo dice uno che l'ha fatto con il centrosinistra e sa di cosa parlo, con Letizia Moratti presidente e con Romano Prodi presidente del Consiglio", prosegue Rossella. Che è un fiume in piena: "Questa è una lottizzazione selvaggia, che non ha eguali. La Rai è vero che è da sempre la patria dei lottizzati ma nel passato la qualità era migliore, era una lottizzazione più benevola, ma così come la vediamo in queste settimane io non l'avevo mai vista e spero di non vederla più. Quando dirigevo il Tg1 avevo una squadra di super professionisti: da Massimo De Strobel a Lilli Gruber, contraltari alla direzione ma di grande qualità con i quali si discuteva e si trovava sempre una sintesi editoriale autorevole".

 

 

La Rai, insiste Rossella, ha la "missione di servizio pubblico che è quella di rendere conto a tutti i cittadini che la finanziano con il canone di cosa fa con i loro soldi, quali programmi realizza e con chi li realizza. Io non voglio che con i soldi del mio canone la Rai finanzi le campagne elettorali di Giorgia Meloni e della destra e risponda solo a una parte". E "da queste prime nomine si evince che si sta cercando di trasformare il servizio pubblico in un servizio privato. E il servizio privato non risponde ai cittadini ma a una sola parte che in questo caso è la destra la cui cifra si può riassumere in questo slogan: posso, voglio, comando".

 

Rossella parla di "deriva pericolosa": "Siamo già oltre la deriva sovranista e purtroppo una Rai in mano a un regime come quello della Meloni è davvero messa male". Se la Rai, conclude il giornalista, "perde una serie di professionisti di valore come sta accadendo rischia di perdere in fretta anche il suo pubblico, il suo patrimonio di ascolti e una fetta importante dei suoi ricavi da pubblicità. Indebolendosi viene meno, naturalmente, la sua centralità nel panorama editoriale e questo decreterebbe la fine della sua storia". 

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