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Addio a Paolo Portoghesi, l'architetto delle nuove intuizioni: aveva 92 anni

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"L'architettura non è solo ciò che si vede, ma è anche l'allusione a qualcosa che non si vede ma che ha un valore, in gran parte nascosto". Lo spiegava appena un anno fa agli studenti del Politecnico di Bari Paolo Portoghesi, in una delle sue ultime lectio magistralis. Il professore è scomparso oggi a 92 anni nella sua casa di Calcata, vicino Roma, dopo una vita all'insegna della composizione architettonica. Proprio come il borgo dove aveva scelto di vivere da molti anni, Portoghesi sembrava distante dal grande pubblico ma aveva invece una vita intellettuale ricca e fervida: sempre in cerca di nuove intuizioni, seppe anticipare ad esempio anche i temi naturalistici e legati al recupero del rapporto tra uomo e terra. È del 2005 il saggio 'Geoarchitettura. Verso un'architettura della responsabilità' che portò all'uscita della rivista 'Abitare la terra'. Grazie a lui nel 2007 venne inoltre attivata la cattedra di Geoarchitettura presso la facoltà di Architettura de La Sapienza, della quale fu professore emerito. Secondo quanto spiegava Portoghesi, la geoarchitettura avrebbe dovuto rispettare specifici criteri fondamentali, tra i quali imparare dalla natura, apprendere dalla storia e tutelare gli equilibri naturali. Un tema sul quale, soprattutto oggi, Portoghesi avrebbe avuto ancora molto da insegnare. 

 

Con il saggio 'Le inibizioni dell'architettura moderna', pubblicato nel 1976, invece Paolo Portoghesi è diventato riferimento e sostenitore del postmodernismo in Italia. Eletto direttore della Biennale di Venezia nel 1979, l'anno seguente ha dato vita all'installazione Strada Novissima, composta da venti facciate contigue e di misure differenti, realizzate da altrettanti architetti di fama internazionale. Un'iniziativa che fu considerata come il manifesto italiano dell'architettura postmoderna. Tra le sue numerose opere si ricordano casa Baldi a Roma, i giardini di Montpellier a Lattes, in Francia, il palazzo dei reali di Giordania ad Amman, le moschee di Roma e di Strasburgo. Ma soprattutto casa Papanice, un edificio civile romano progettato nel 1967 insieme all'ingegnere Vittorio Gigliotti, considerato dagli storici di tutto il mondo uno dei simboli del postmodernismo italiano. Tanto che, in occasione dei 90 anni di Portoghesi, la facciata fu proiettata sugli edifici di cultura di quattro diversi continenti. Il professor Portoghesi si è spento a 92 anni mentre stava scrivendo un libro sulla bellezza.

 

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