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In Onda, Paolo Mieli sconvolto da Putin: "Mi ha colpito, cosa c'entra?"

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Un discorso incomprensibile quello fatto da Vladimir Putin dopo l'annuncio di golpe da parte di Prigozhin: la pensa così Paolo Mieli, che ne ha parlato nello studio di David Parenzo e Concita De Gregorio a In Onda su La7. "Il capo della Wagner ha detto: 'quelle che abbiamo raccontato sui motivi dell'invasione dell'Ucraina sono tutte balle, non era vero che la Nato ci stava attaccando e che gli ucraini ci stavano bombardando in Donbass, tutte idiozie'. E lui è quello che ha più combattuto", ha sottolineato l'editorialista del Corriere della Sera.

 

 

 

"Quando ho letto quelle parole ho pensato che fosse strano...", ha continuato Mieli. Che poi però si è detto colpito anche dal discorso dello zar, che ha fatto seguito all'annuncio di colpo di Stato da parte dei mercenari della Wagner. "Mi ha colpito che rispondendo a questa cosa Putin non ha ribadito le sue ragioni, la Nato, l'Occidente eccetera...  E poi ha evocato il 1917, l'anno delle due rivoluzioni, quella di febbraio e quella di ottobre, ma che c'entra il 1917? Che discorso è?". Insomma, un riferimento storico privo di senso, secondo il giornalista. 

 

 

 

Intanto è stato reso noto che si è raggiunto un accordo tra la Wagner e Mosca grazie alla mediazione del presidente bielorusso Lukashenko. Pare che in cambio del ritiro dalla Russia, Prigozhin abbia chiesto delle importanti modifiche ai vertici militari russi, con l'allontanamento del ministro della Difesa Shoigu e del  capo di stato maggiore Gerasimov.

 

 

 

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