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Testamento Berlusconi, Nicola Porro travolge Elkann: "Con cha ca*** di coraggio?"

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"Ma con quale caz***o di coraggio?". Nicola Porro è giustamente sconvolto dai titoli di pessimo gusto che Repubblica ha riservato al tema del testamento di Silvio Berlusconi. "Figli e figliastri", scrive in prima pagina il quotidiano diretto da Maurizio Molinari, per poi vergare nelle pagine interne pezzi di grande livore sulla "ricchezza elargita" dal Cav "per sembrare un re", e sul "silenzio d'oro" di Marcello Dell'Utri ripagato da 30 milioni di euro di lascito dell'amico, scomparso lo scorso 12 giugno. 

 

 

 

"Ha scritto bene Giuliano Ferrara sul Foglio", sottolinea Porro nella sua Zuppa di Porro, la video-rassegna stampa quotidiana del conduttore di Quarta repubblica su Rete 4: le critiche e i commenti sul testamento di Berlusconi "danno il senso della fiacchezza etica degli indignados che non sanno liberarsi del fantasma" dell'ex premier, il nemico di una vita. 

 

 

 

"Vedete, io so che i giornali di De Benedetti prima e quelli di Elkann e Agnelli vogliono fare la morale, sono straordinari... - premette sarcastico Porro - Ma con quale caz***o di coraggio un giornale di proprietà di un ramo della famiglia Agnelli, gli Elkann, in cui il vecchio Avvocato pare abbia fot***o madre, zia, nonna, altri fratelli perché voleva dare a solo uno il controllo di tutta la baracca con un paio di miliardi di una fondazione in Lussemburgo senza aver pagato le tasse...".

 

 

 

Mentre giustamente dal suo punto di vista l'Avvocato ha fatto fuori tutti per dare l'azienda al nipote perché sennò sarebbe morta, beh questi sono quelli che titolano 'Figli e figliastri' mentre Berlusconi fa una cosa straordinaria nella sua correttezza, dà i soldi al suo amico, dà 100 milioni all'adorato fratello e alla moglie morganatica e dà un pochino di più ai due figli che controllano l'azienda... Un testamento perfetto dal punto di vista successorio, come caz***o fanno a titolare così?".

 

 

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