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Piero Fassino e lo stipendio? "In Italia non si può ragionare!"

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La toppa è peggiore del buco si dice quando qualcuno le precisazioni aggravano le polemiche scatenate. E la toppa di Piero Fassino messa allo show in cui si è esibito alla Camera mostrando la sua busta paga, non è da meno. Anche perché la toppa, oltre a non riparare niente, mostra l'ottusità - o la malafede - del deputato dem che non riesce a capire - cosa che può leggere anche sui "giornali di sinistra" - che oltre allo stipendio vanno considerati tutti gli altri benefit di cui gode come parlamentare, benefit che "il popolo" non ha: l’autostrada gratis così come aerei, treni e navi per le tratte nazionali, cellulare gratis oltre a personal computer e smartphone che fanno lievare l'entrata mensile sul conto del deputato Pd qualcosa come 13mila euro.

Eppure ai microfoni del Tg1 Fassino parla di verità. Intervistato sulla polemica che lo ha visto protagonista ieri in Aula rivendica di aver bollato come "luogo comune" il fatto che i deputati godano di "stipendi d'oro" sostenendo di aver "fatto un'operazione di verità".

"Ho detto ai miei colleghi che quello che percepiamo è lontano dalle cifre spropositate che spesso vengono comunicate", continua a mistificare il dem precisando alla segretaria del suo partito Elly Schlein di aver "già detto che parlavo a titolo personale". Con il sesso di poi, vista la bagarre che ha scatenato, Fassino però non lo rifarebbe: "Sono stato ingenuo. Ho pensato che si potesse ragionare. Invece in questo paese ormai è diventato difficile ragionare".

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