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Saviano smontato da don Patriciello: "Caivano, in un mese cose mai viste"

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Una svolta significativa quella che ha portato all'arresto di nove ragazzi, 7 minori e 2 maggiorenni, per lo stupro di Caivano. Un segnale non passato inosservato a don Maurizio Patriciello, prete anti Camorra che ha invitato nello scorse settimane il premier Giorgia Meloni in uno dei comuni del Napoletano abbandonati al degrado. È lui a rendere pubblico il cambiamento vissuto con l'arrivo del centrodestra al governo: "In questo mese abbiamo visto cose che non si sono mai viste in Italia – ha detto senza troppi giri di parole – Questo a mio avviso. Io il 25 agosto ho scritto un messaggino alla Meloni. E nel giro di pochi giorni è venuta lei da noi, con tre ministri, due sottosegretari, il capo della polizia e ha fatto delle promesse che mi pare stia mantenendo". E chissà cosa ne pensa Roberto Saviano, che per quanto fatto a Caivano aveva parlato di "passerella" e di uno "Stato che non conta nulla".

Al termine della visita al villaggio della legalità allestito lungo viale Margherita al Parco Verde, il parroco non si è risparmiato in quanto a frecciate alla sinistra. "Poi arriva il solito sapientone che dice che la repressione non basta – ha proseguito – e chi mai ha detto il contrario. Se il parco Verde è stata una delle più grandi piazze di spaccio d’Europa, la repressione serve". Ma poi "occorrono anche gli insegnanti, i servizi sociali: il numero degli assistenti sociali è così esiguo, come quello dei vigili urbani". E pensare che prima d'ora nessuno ha mosso un dito: "Nessuno ha la bacchetta magica anche perché questo quartiere è stato abbandonato per trenta anni".

 

 

Soddisfazione trapela anche dal prefetto di Napoli, Claudio Palomba: gli arresti di questa mattina "sono un segnale importantissimo l’attenzione non cesserà e si svilupperà anche su altri profili". Tra le varie priorità il censimento "censimento dettagliato delle abitazioni, ovviamente differenziando quelle che possono essere delle situazioni di fragilità rispetto alle situazioni propriamente abusive". Dello stesso parere il questore di Napoli, Maurizio Agricola, secondo cui "oggi è un giorno importante perché dal punto di vista repressivo si è data una svolta ad una vicenda dolorosissima".

 

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