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Meloni-Giambruno, lo sfregio di Massimo Giannini: "Come al Gf"

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Affari privati che diventano in fretta di dominio pubblico. Ma soprattutto un'arma usata dalla sinistra per screditare Giorgia Meloni e il suo governo. Accade anche durante la messa in onda di Otto e Mezzo dove, nella puntata di venerdì 20 ottobre, è Massimo Giannini a commentare la separazione tra il premier e il compagno Andrea Giambruno.

L'editorialista di Repubblica, quotidiano che in queste 48 ore ha cavalcato a dir poco l'onda, arriva a dire che "Meloni da questa storia non ne esce bene, suo malgrado dato che è vittima". E, incalzato da Lilli Gruber su La7, precisa: "Distinguerei due piani di analisi: quello familiare ed etico-morale. Meloni secondo me ne è uscita in maniera positiva nella misura in cui ha trasmesso la sensazione di una donna che esprime forte dignità di donna e madre, ma un po' meno di cristiana...".

Tutto vero, parole che pronuncia in tv e alle quali si aggiungono: "Un post quasi femminista, infatti ha ricevuto la solidarietà di molte donne. Anche per il modo con cui ha annunciato: 'la nostra relazione finisce qui', come se fossimo al Grande Fratello. Detto questo poi c'è un piano politico. Questo è l'ultimo incidente di una serie infinta. Lì c'era un palese conflitto di interesse: il first gentlemen che conduce un programma politico, non sta in piedi". 

 

 

Finita qui? Niente affatto: "Il Ps - continua - poi è l'aculeo di Giorgia. Da un lato rilancia il complotto: chi si illudeva di indebolirmi... Cosa voleva dire? A chi sta parlando? Quel fuori onda esce da Striscia la notizia ma viene tutto dentro Mediaset, possiamo pensare che i vertici Mediaset non sapessero niente? Parlava ai suoi nemici interni? Se è così hanno vinto la partita, perché lei non ne esce bene". 

 

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