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Massimo Giannini torna a Repubblica? Cosa cerca dopo il suo arrivo

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Massimo Giannini

Leporello
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Massimo Giannini non più direttore de La Stampa torna a La Repubblica e nel mondo in guerra cerca un Defensor Pacis. Cita Bobbio ma parla a Roma affinché Torino intenda: caro lei, ai tempi di Norberto, alla Stampa, sarei rimasto io, altro che riunioni di redazione al Circolo dei Lettori! Parte Giannini e partono tutti. Tutti primi al traguardo del cuore del Defensor Pacis.
Parte Lucia Annunziata che, da par suo, si aggrappa a Bobbio: «Caro lei, quando c’era lui, non c’era che una Mezz’ora in Rai, la mia, altro che Monica Maggioni e il suo sguardo indernazzionale».

La Rai è sempre in parte e parte dunque Corrado Augias – Defensor Fi dei – che nel “caro lei, quando c’era Lui” delle fattucchiere, ovvero i giornali di John Elkann, quello di Carlo De Benedetti e la tivù di Urbano Cairo, infila il ricordo di Norberto Bobbio: «Nessuno con lui avrebbe osato di togliermi dalla conduzione di Rebus, avrei avuto anche il segnale orario e da lì battere l’ora del destino». Anche Fabio Fazio che è assai caro di suo, parte con Bobbio: «Norberto, oggi, starebbe dalla parte di Patrick Zaki e nessuno mi avrebbe proibito di ospitarlo in trasmissione». Ed ecco infine – primo al traguardo di tutto – Roberto Saviano: «Caro lei, quando c’era Lui, nessuno si sarebbe osato di comminarmi una multa di mille euro per aver dato della “bastarda” a Giorgia Meloni. Come faceva Bobbio scrivendo suppliche devote al Duce, così io. Una, due ma anche tre lettere di miele e sarebbe finita lì». E sempre così finisce: caro lei, quando c’era Lui.

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