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Massimo Giannini, "niente di intollerabile": parole sconcertanti su Onu e Hamas

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"Mi sono riletto il discorso in inglese di Guterres e non ho trovato cose intollerabili": Massimo Giannini, ospite di David Parenzo a L'Aria che tira su La7, commenta così la bufera che ha travolto il segretario generale dell'Onu, attaccato da Israele per il suo intervento al Palazzo di Vetro qualche giorno fa. Guterres, in particolare, aveva detto: "È importante riconoscere che gli attacchi di Hamas non sono arrivati dal nulla. Il popolo palestinese è stato sottoposto a 56 anni di soffocante occupazione". Parole che hanno fatto infuriare Tel Aviv, che ha poi chiesto le sue dimissioni da segretario generale delle Nazioni Unite. 

Ora in sua difesa ecco l'ex direttore de La Stampa: "Lui in fondo ha detto, previa una condanna inequivoca di quello che è successo il 7 ottobre, nettissima, ha detto che tuttavia queste cose non accadono nel vacuum e ha ricordato che c’è l’occupazione israeliana, un dato oggettivo anche questo. Bisogna cercare di capire come uscire da questa situazione e come si possono non ripetere gli errori del passato, che è quello che ha detto anche Joe Biden. L’Onu sarebbe la sede adeguata per la risoluzione di questi conflitti internazionali, purtroppo non lo è più”. Secondo l'editorialista di Repubblica, insomma, non ci sarebbe nulla di strano nel discorso di Guterres, a differenza di quanto invece sostiene Tel Aviv, secondo cui il segretario generale avrebbe mostrato una compassione non ammissibile in questo particolare momento storico. Piuttosto sconcertante.

 

 

 

Sulla reazione israeliana, poi, Giannini ha detto: "L’ambasciatore israeliano all’Onu è la vittima, la parte lesa, però non possiamo non vedere al tempo stesso che in attesa che Israele produca la reazione che tutti si aspettano sono già morte 5mila persone a Gaza. E Israele si deve difendere. La premessa è che la prima vittima è stata Israele, la strategia di vittime per vittime ci porterà inevitabilmente alla guerra regionale e poi globale. Se riusciamo a fermarci un momento, con un po’ di responsabilità, penso che sia meglio”.

 

 

 

 

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