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Houellebecq: "Stupri? Perdonati perché violentatori extraeuropei"

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"Attonito, stupefatto". Si descrive così Michel Houellebecq. Lo scrittore francese ammette di "faticare a superare lo choc per gli orrori commessi, per le conseguenze in Francia" dopo l'attaco di Hamas del 7 ottobre. Il motivo? "Ero convinto che anche i peggiori gauchisti, quelli che di solito appoggiano senza riflettere tutte le azioni palestinesi, che trovano sempre da ridire sulla politica di Israele, avrebbero detto che no, non si poteva davvero fare passare una cosa del genere. Mi aspettavo un grande movimento di simpatia e di solidarietà con gli ebrei. È successo esattamente il contrario, gli atti antisemiti si sono moltiplicati. Sono passati oltre due mesi e stento ancora a crederci".

Da qui la stoccata a Emmanuel Macron: "Quel che dice Macron non ha più troppa importanza. E quanto agli attentati ci abbiamo fatto l'abitudine, un prete sgozzato non desta più grande emozione". Houellebecq invoca il pugno di ferro: "Sono d'accordo. Anche Hamas ormai deve convincersi che non riuscirà a eliminare Israele. Quindi bisogna punirli in modo sufficientemente duro. Mi dispiace dirlo così brutalmente, ma la base della guerra è il rapporto di forze".

 

 

E alla domanda sulla mobilitazione internazionale per le donne che ha ignorato le violenze sessuali commesse il 7 ottobre, lo scrittore tuona: "Sì, qualcosa del genere è già successa in Europa. C’è stato il caso celebre e molto significativo delle molestie di massa a Colonia la notte di Capodanno. In linea di principio, in Francia, in Europa, lo stupro è un crimine assoluto. Bene, però c’è un gruppo di individui di origine extraeuropea che molesta centinaia di donne a Colonia, ma poiché sono extraeuropei, vengono più o meno perdonati. Lo stesso vale per i palestinesi". In sostanza, conclude, "in linea di principio, in Francia, in Europa, lo stupro è un crimine assoluto. Bene, però c'è un gruppo di individui di origine extraeuropea che molesta centinaia di donne a Colonia, ma poiché sono extraeuropei, vengono più o meno perdonati. Lo stesso vale per i palestinesi".

 

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