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Chiara Ferragni, GdF nella sede Balocco: "Acquisiti atti di indagine"

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La Guardia di Finanza sta acquisendo atti nella sede della Balocco a Fossano, in provincia di Cuneo. Al centro dell’inchiesta della Procura di Milano la campagna promozionale per la linea di pandori "Pink Christmas", a cui Chiara Ferragni aveva collaborato nel 2022. Il caso dunque si ingrossa e a quanto pare le indagini potrebbero avere risvolti finora inaspettati. L'indagine ancora senza ipotesi di reato e indagati, potrebbe evolvere a breve in un’inchiesta per truffa. Militari della Guardia di Finanza di Milano, a cui il procuratore aggiunto di Milano Eugenio Fusco ha delegato l’attività per acquisire la documentazione presso l’Antitrust, hanno depositato in Procura nelle scorse ore un’annotazione di polizia giudiziaria.

Da quanto si apprende la relazione modificherebbe quello che era l’impianto iniziale dell’accusa che tendeva a escludere la truffa mentre vagliava gli estremi per contestare il reato di frode in commercio. Al momento l’imprenditrice e influencer non è ancora indagata. L’indagine è nata sulla base dell’esposto per truffa aggravata depositato da Codacons e Assourt in 104 Procure d’Italia in seguito alle multe dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato per oltre un milione di euro nei confronti delle società Fenice srl e TBS Crew srl, che gestiscono i marchi e i diritti relativi alla figura di Ferragni, e da 420mila euro nei confronti di Balocco. E proprio in merito all'inchiesta che vede all'orizzonte un possibile reato di truffa, è arrivata anche la nota del Codacons: "Nel nostro esposto a 104 Procure, e considerati i gravi fatti contestati dall’Antitrust, ipotizzavamo proprio il più grave reato di truffa a danno dei consumatori, e pertanto non possiamo che approvare la scelta della magistratura di accogliere la nostra richiesta", spiega il Codacons.

 

Nella denuncia dell’associazione si leggeva al riguardo: "Appaiono presenti tutti i requisiti per sussumere i fatti contestati nel reato di truffa aggravata. Nello specifico la modalità di presentazione della campagna per la vendita del pandoro limited edition è risultata ingannevole ed aggressiva, in spregio ai consumatori, i quali sarebbero tati sensibilmente influenzati nella loro capacità decisionale, soprattutto alla luce della destinazione dei ricavati ai bambini gravemente malati [...] le modalità reclamizzate di invito all’acquisto del pandoro limited edition per concorrere alle ’nuove cure terapeutiche per i bambini affetti da Osteosarcoma e Sarcoma di Ewing’ - alla luce della riconosciuta e documentata assenza di trasferimento economico del ricavato della vendita - sono state tali da esercitare un indebito condizionamento nei confronti dei soggetti ’donantì, e ciò appare particolarmente insidioso data la finalità con cui i consumatori si sono rivolti a questa campagna - di fatto solo pubblicitaria - ovvero quella di effettuare versamenti in beneficenza, che comporta una maggiore propensione a disporre delle proprie risorse finanziarie". Staremo a vedere come finirà questa storia. 

 

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