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Chiara Ferragni, il dramma dietro a questa foto in Valle d'Aosta

 Chiara Ferragni

Giordano Tedoldi
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Il tocco di Mida è diventato la maledizione di Tutankhamon, e Chiara Ferragni, l’influencer più famosa d’Italia, sembra sentirsi al sicuro solo nella sua cabina armadio, luogo che – miseria dei nostri tempi – è oggi assurto per molte donne a ciò che in epoche più civilizzate era, per loro, il boudoir, cioè, letteralmente, il salottino dove potevano tenere il broncio, e poi diventato teatro di dolci appuntamenti, di tenere confessioni, di dotti colloqui. La cabina armadio invece è semplicemente un dozzinale magazzino pieno di oggetti che la presunta emancipazione femminile non riesce a far di meglio che a ostentare a chi ha di meno, molto di meno, talora quasi nulla.

Uscita dalla cabina, Ferragni è andata a trascorrere alcuni giorni in montagna, presso una struttura di lusso, l’Hotel, anzi, Hotellerie de Mascognaz a Champoluc. Quindi ha fatto ciò che, nella sua precedente incarnazione di diva dei social ammirata e circonfusa d’amore, faceva, provocando terremoti di pubblicità, di approvazione, di like, di introiti: ha postato una galleria di foto in pose un po’ meno radiose del consueto, sorriso teso, da sola o in compagnia di amici fidati.

 

 

Lì, “in the middle of nowhere” come ha scritto, in mezzo al nulla, i grandi cervelloni che si occupano di tali cose affermano che la manager e influencer avrebbe voluto innanzitutto misurare lo stato della propria reputazione, “testare” la sua capacità, un tempo miracolosa, di trasformare in oro tutto ciò che toccava. Il risultato è stato prevedibilmente catastrofico, e non sono solo i citati esperti delle alchimie social a domandarsi come la scaltra dominatrice di Instagram abbia potuto toppare in modo così clamoroso.

Sul suo profilo, difatti, il quale ora è sorvegliato con appositi blocchi dall’intrusione degli haters come nemmeno il Checkpoint Charlie della Berlino della cortina di ferro, tutto è andato liscio, il guaio si è presentato quando la gestione dell’Hotel, anzi, dell’Hotellerie ha ritenuto candidamente di chiedere alla signora Ferragni di poter condividere le sue parole di apprezzamento sulla struttura sul proprio profilo Instagram, sguarnito e dunque presto assediato da critiche, contumelie e villanie varie.

L’ondata è stata così violenta che ha imposto la cancellazione del post condiviso, altrimenti la pagina Instragram della sciagurata Hotellerie de Mascognaz, visto lo sbarramento sul profilo di Ferragni, sarebbe presto diventata lo sfogatoio di tutti gli odiatori che là avevano trovato le porte chiuse.

Lasciamo in ombra le imbarazzate, mortificate dichiarazioni rilasciate dai gestori della struttura, che non aggiungono e non illuminano né tanto né poco questa inarrestabile peripezia che, ormai da diverse settimane, vede protagonista una delle donne più potenti d’Italia.

 

 

Merita invece attenzione, se non altro sotto il profilo sociologico e massmediologico, la repentina trasformazione di una gallina dalle uova d’oro in persona non grata, dalla quale i “brand” si affrettano a defilarsi, e che gli amici o i compagni d’avventure nello spettacolo e nella comunicazione prendono a trattare con sussiego e callida estraneità, come se non la vedessero da molti lustri e appena se la ricordassero nelle nebbie di una memoria provvidenzialmente selettiva, e infine le Hotellerie di lusso si vedono costrette a rimangiarsi la condivisione di quegli stessi post che, solo pochi mesi fa, avrebbero magicamente moltiplicato la loro appetibilità commerciale. Il collaudo, o test che dir si voglia, è fallito, il che, del resto, è uno degli esiti possibili di qualunque verifica.

Sulle cause del persistente, accanito risentimento, nelle settimane scorse, abbiamo letto pareri di dubbia qualità: quando è emerso l’ormai famigerato caso del pandoro Balocco, che in Italia si perdona tutto, a tutti (e non è vero niente) ma non chi specula sui bambini, e a fortiori sui bambini malati; chi ha chiamato in causa l’invidia sociale, talora non senza alludere sinistramente alle teste rotolate in Place de la Concorde; chi lo storico tramonto dell’epoca degli influencer, per fare posto alla nuova era della cultura e dei classici latini e greci su Instagram e TikTok. La confusione e il disorientamento, non solo evidentemente di Chiara Ferragni, sono grandi, le passioni più sfrenate hanno preso il posto della ragione. Nulla di nuovo, splendori e miserie degli uomini sono sempre giocati a dadi da impulsi incontrollabili.

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