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Silvio Berlusconi, il francobollo fa deragliare il Fatto: "Come gli africani"

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Il francobollo in omaggio a Silvio Berlusconi è segno, per il Fatto Quotidiano, che l'Italia non sia tanto diversa da paesi come la Libia, la Liberia, la Sierra Leone, il Mozambico e il Niger. Il nostro Paese, si legge nell'articolo di Lorenzo Giarelli, sarebbe allineato a quelli africani per via dell'emissione del bollo con la faccia del fondatore di Forza Italia deciso dal ministero per il Made in Italy guidato da Adolfo Urso e dalla sottosegretaria in quota FdI Fausta Bergamotto su sollecitazione di alcuni esponenti di Forza Italia oltreché di privati cittadini che hanno presentato al ministero due diverse richieste che sono state immediatamente fatte proprie. 

Il francobollo italiano dedicato al Cav uscirà a settembre in coincidenza con quello che sarebbe stato l’88esimo compleanno dell’ex premier. Nell’attesa di capire come verrà raffigurato Silvio il Fatto chiede provocatoriamente cosa c'entra Berlusconi con i criteri con cui il ministero conferisce gli onori del francobollo che è destinato, ricorda Lorenzo Giarelli, a coloro i quali “hanno fatto grande il Paese attraverso la propria umanità, il proprio senso civico, le proprie capacità e l’assoluta dedizione nei più disparati campi”. "Come non pensare a Silvio?", scrive il Fatto sarcastico. 

 

L'affrancatura speciale italiana non è la prima. Giarelli, ricordando i Paesi africani che hanno già reso omaggio all'ex leader azzurro, ironizza sulle motivazioni che hanno spinto quei governi al "passo di civiltà che ha sembianze filateliche". Ecco allora la Liberia, dove a Berlusconi hanno dedicato ben due francobolli: il primo nel 2011, quando il Cav era comparso in una serie sui successi internazionali del Milan. La seconda, dalle fattezze bizzarre, uscì nel 2021 e vedeva il faccione serio di Berlusconi dipinto tra il disegnino del coronavirus e lo stemma della Croce Rossa. Poi c'è il Mozambico che aveva celebrato il “club più titolato al mondo”, e la Sierra Leone che aveva immortalato Berlusconi in occasione del G8 di L’Aquila (2008).

 

 

Il Fatto ricorda poi il francobollo emesso in Niger nel 2009 che faceva parte di un una serie dal titolo inequivocabile: “Francs-Macons”, Liberi Muratori. Massoni, insomma, come chiarivano anche squadra e compasso a lato del disegno. Anche la Libia ha il suo francobollo di Berlusconi: nel 2010, in occasione del 40esimo anniversario del regime di Gheddafi, Tripoli pensò di stampare una sorridente stretta di mano tra Berlusconi e l’amico dittatore, ignaro della sorte che l’avrebbe atteso di lì a pochi mesi. 

 

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